The Boys from Brazil
USA 1978
con Gregory Peck, Laurence Olivier, James Mason, Lilli Palmer, Uta Hagen, Steve Guttenberg, Denholm Elliott, Rosemary Harris, John Dehner, John Rubinstein, Anne Meara, Jeremy Black, Bruno Ganz
regia di Franklin J. Schaffner
Un giovane americano che da solo sta indagando sui movimenti nazisti in Paraguay contatta Ezra Lieberman, famoso cacciatore di nazisti viennese, per informarlo sulle sue scoperte ma viene ucciso. Le informazioni però sono sufficienti perché Lieberman si metta in azione e intuisca che il dottor Mengele ha clonato Hitler e sta cercando di riprodurre le medesime condizioni ambientali perché emerga il futuro Führer. L'interesse di Lieberman all'operazione porta i I vertici del movimento nazista a bloccare il piano ma Mangele è deciso a proseguire in prima persona...
Dall'omonimo romanzo di Ira Levin un celebre thriller che riesce ad inquietare ancora oggi perché se nel 1978 la clonazione era ancora un'idea fantascientifica, oggi sappiamo bene che è una pratica attuabile.
Il film è molto intrigante: parte come un giallo d'inchiesta sullo stile dei grandi successi dei film degli anni '70 come Tutti gli uomini del presidente ma aggiungendo l'elemento “fantascientifico” della clonazione innesta sul genere più attuale dell'epoca il classico modello dello scienziato pazzo interpretato magistralmente da Gregory Peck che si rifà, col suo villaggio di mostri sperduto nella foresta, a personaggi come il Dottor Moreau de L'isola delle anime perdute.
Tanto Mengele è sorretto dalla sua incrollabile follia, tanto Lieberman sopravvissuto a Buchenwald e allo scontro con il diabolico Mengele, si nutre di ironica bonomia, resa perfettamente da Laurence Olivier e fedele ai propri principi negherà la lista degli altri cloni di Hitler all'organizzazione israeliana che vorrebbe eliminarli tutti per evitare ogni possibilità che il piano si possa realizzare.
La regia è ariosa e al servizio della trama, notevole la scena dell'incontro tra Lieberman e il primo ragazzino clone che riflesso all'infinito in un gioco di specchi anticipa la presenza dei sui 93 simili.
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