con Nino Manfredi, Walter Chiari, Alberto Sordi, Sylva Koscina, Alexandra Stewart, Dorian Gray, Tino Buazzelli, Nicoletta Machiavelli, Oretta Fiume, Rossana Martini, Milena Vukotic, Giampiero Albertini, Magda Konopka, Alessandro Cutolo, Cesare Gelli, Federico Boido, Luciano Bonanni
regia di Ettore Scola, Gian Luigi Polidoro, Carlo Lizzani
Film a episodi il cui valore è pari alla fama del regista.
Il primo episodio, Il vittimista, è diretto da Ettore Scola: un professore di latino è convinto che la moglie tedesca voglia ucciderlo. Lo psicanalista in una sola seduta gli spiega che il suo è solo un senso di colpa dovuto alla relazione extraconiugale: la pace familiare torna quando Nanni lascia l'amante ma..
L'episodio più lungo e più riuscito dove Scola gioca smaccatamente con Hitchcock: una delle bambole su cui Frida riversa le frustrazioni della mancata maternità assomiglia alla mamma di Psyco, il caffè che potrebbe essere avvelenato viene seguito nel percorso dalla cucina al bagno come il bicchiere di latte ne Il Sospetto ma in perfetto stile commedia all'italiana, Nanni lo versa direttamente nel cesso. Esilarante il dialogo con lo psicanalista che si conclude con un “c'hai l'amica” davanti al quale il professore nega e solo da quel momento entra in scena la figura dell'amante di cui nemmeno lo spettatore sospettava l'esistenza.
Sadik, il secondo episodio diretto da Gian Luigi Polidoro è il più debole: l'ingegner Bertazzi rischia il fallimento se non riceverà la conferma di un fido bancario dalla Svizzera. Tornato a casa trova la moglie come sempre immersa nella lettura dei fumetti e proprio quella sera gli chiede di mettere in pratica una fantasia erotica ispirata al suo personaggio preferito, Sadik. Nonostante abbia altro per la testa Renato indossa il costume e si appresta a scalare il palazzo con scenette anche simpatiche ma strangolerà la moglie quando questa riattacca il telefono alla banca svizzera.
L'autostrada del sole è l'ultimo segmento diretto da Carlo Lizzani, con un Alberto Sordi spumeggiante nei panni di Fernando Boccetta, un automobilista gradasso in guantini da corsa, camicia sbottonata fino alla vita sul petto villoso e cappello di paglia, che con una vecchia seicento sfida veicoli molto più rombanti sull'autostrada del sole. Ha un piccolo incidente con un milanese che se ne va senza lasciargli i dati, Fernando lo insegue e la resa dei conti si avrà nell'albergo della Torre, i cui proprietari sono una manica di feroci assassini che riescono quasi ad incastrare Boccetta come il “killer dell'autostrada”
Episodio molto divertente retto da Alberto Sordi che dipinge da par suo un mediocre tanto borioso quanto piagnone. Interessante l'idea della famiglia di serial killer, sviluppata negli horror americani anni '70, Lizzani mette l'accento sulle motivazioni economiche dell'abbrutimento: l'albergo è stato aperto per elevarsi dal rango di contadini ma l'impresa è presto fallita perché l'autostrada ha reso la locanda un posto fuori mano.
Ottima colonna sonora con le scanzonate hit anni '60 che per contrasto sono perfette anche nei momenti thriller, Ciao Ciao è il tormentone del primo epidodio, la canzone di chiusura, La regola del gioco è scritta da Ennio Morricone.
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