Rosemary's Baby
USA 1968
con Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon, Sidney Blackmer, Maurice Evans, Ralph Bellamy, Angela Dorian, Patsy Kelly, Elisha Cook Jr., Charles Grodin
regia di Roman Polanski
Guy e Rosemary Woodhouse sono una giovane coppia in cerca di un appartamento per metter su famiglia. Trovano casa in un elegante stabile ma poco tempo dopo il trasloco l'immobile viene funestato dal suicidio di una ragazza che viveva con gli anziani coniugi Castevet. La tragedia fa conoscere le due coppie e Guy, attore di belle speranze rimane molto colpito dai racconti dell'anziano Roman, offrendo l'occasione ai due gentili ma invadenti vecchietti di introdursi nella loro vita. Quando Rosemary scopre di aspettare il figlio tanto desiderato i Cassavetes prendono in mano la situazione e scelgono il ginecologo che seguirà la gravindanza, il dottor Sapirstein, che consiglia una cura fatta di erbe, supevisionata da Minnie Castevet. Mentre la carriera di Guy decolla, Rosemary vive male la gravidanza e si confida con l'unico amico, Hutch, uno scrittore di mezza età che improvvisamente finisce in coma. Quest'ultimo fatto aumenta i sospetti della donna, che pensa di essere vittima di una setta demoniaca, quando Hutch muore, a Rosemary vengono consegnati gli appunti che l'uomo dell'amico aveva scritto negli ultimi momenti di lucidità: Roman Castavet è in realtà il figlio di un noto satanista d'inizio secolo. Rosemary cerca d mettersi in salvo rifugiandosi dal primo ginecologo a cui si era rivolta ma sentendo le farneticazioni della donna e il nome dell'illustre collega che l'ha in cura, il dottor Hill avvisa Sapirstein e il marito. Il parto è ormai imminente e viene organizzato in casa ma quando Rosemary si risveglia le viene detto che il figlio è nato morto anche se la donna senza dei vagiti in lontananza...
Il film più famoso di Polanski procede per accumulo, l'inizio è molto leggero, se non fosse per l'inquietante ninna nanna usata anche nei titoli di testa sembrerebbe di essere in un'allegra commedia tipo A piedi nudi nel parco (e guarda caso Jane Fonda e Robert Redford erano tra i primi attori contattati per interpretare la pellicola). L'atmosfera si fa via via sempre più pesante, prima con l'invadenza dei due anziani coniugi, poi con la distanza di Guy troppo preso dal lavoro per occuparsi della moglie che vive molto male la gravidanza, anche fisicamente assistiamo a una trasformazione notevole, il taglio di capelli alla maschietta sottolinea quanto il fisico della giovane donna si faccia sempre più emaciato, fino a quando decide di non prendere più gli intrugli che gli passa Minnie.
L'abilità di Polanski è quella di giocare con l'ambiguità del tema: è davvero un racconto satanista quello di Rosemary's Baby o è l'analisi delle paranoie di una giovane donna forse non pronta per la maternità? In fondo il suo unico amico è un uomo più grande di lei, un surrugato della figura paterna e l'unica volta in cui ha una crisi è quando festeggia con i suoi coetanei, con cui si confronta con altre giovani madri.
Un horror psicologico che indaga sul ruolo della donna : l'accettazione sociale che avviene solo attraverso la maternità, Rosemary è sempre recalcitrante al ruolo costituito e tenta di ribellarsi: non finisce neppure la “mussa” che dovrebbe narcotizzarla per essere ingravidata dal diavolo e così si rende conto di quanto accade nell'inquietante sequenza onirica del rapporto sessuale, tanto da farle dire /pensare che quello non è un sogno.
Il palazzo, il celebre Dakota davanti al quale venne ucciso John Lennon nel 1981, riprende la struttura della società: è abitata da persone più anziane che si sentono in diritto di intromettersi nel destino della giovane donna, il marito inizia ad avere successo nel momento in cui “vende il figlio al diavolo” cioè si sottomette alla gerarchia patriarcale della collettività e nel finale Rosemary stessa, accettando il suo ruolo di madre anche se ha partorito il figlio del diavolo passa da vittima a figura di spicco della congrega.
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