USA 1968
con Julie Christie, George C. Scott, Richard Chamberlain, Joseph Cotten, Arthur Hiller, Shirley Knight, Pippa Scott, Kathleen Widdoes
regia di Richard Lester
A una serata di beneficenza, il dottor Archie Bollen viene abbordato da Petulia Danner che cerca di sedurlo, la giovane donna, sposata, seduce il dottore con la sua allegra bizzarria ma un giorno Archie torna a casa dopo aver trascorso il pomeriggio con i figli e trova Petulia in un lago di sangue, pestata dal marito, un ricco rampollo dell'alta società di San Francisco. Grazie alle pressioni del potente suocero, Petulia viene curata a casa e costretta a riprendere la vita matrimoniale.
Un film amaro e malinconico nonostante la patina da commedia brillante, il personaggio di Petulia è una filiazione diretta della Holly Golightly di Colazione da Tiffany: una frivola leggerezza sopra le righe per nascondere una vita drammatica e siccome la violenza sulle donne non era certo un tema sufficiente per il rivoluzionario '68 ecco la storia raccontata per flash back di Oliver, il bambino messicano che passa un po' per gioco la frontiera con i Donnen e che David decide di portare a San Francisco, salvo buttarlo fuori quando si stufa di lui, lasciando a Petulia la bega di trovargli un posto sicuro, il ragazzino scappa e finisce sotto una macchina, ad operarlo è proprio il dottor Archie Bollen che in questo modo attira l'attenzione di Petulia.
Se non è un violento come David, anche Archie non è l'uomo ideale che probabilmente Petulia ha immaginato: ha divorziato dalla moglie per noia e con la stessa accidia si lascia sedurre dalla ragazza, facendo poi ben poco per imporsi e strapparla al perbenismo di facciata dei Donnen.
David sembra comunque redimersi dalla sua violenza e la gravidanza lascerebbe supporre un nuovo inizio oppure la scelta di Petulia di ricoverarsi nella clinica di Bollen per il parto è un'ennesima forma d'aiuto? Il finale è aperto e di libera interpretazione ma Petulia è indubbiamente una pellicola che va letta in filigrana, dove contano di più i non detti e i flash back dei ricordi.
Ambientato nella San Francisco culla delle proteste studentesche, il film lascia scorrere sottopelle anche i fermenti della rivoluzione dei costumi con un incipit notevole. I ricchi borghesi letteralmente imbalsamati trasportati su carrozzine al concerto della cantante più rivoluzionaria del tempo, Janis Joplin che compare in qualche frame con il gruppo Big Brother & the Holding Company.
La fotografia (e forse qualcosa di più) è di Nicolas Roeg.
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