Abigail Hill, giovane nobildonna decaduta perché il padre si è giocato il patrimonio e anche l'onore della figlia, arriva a corte per chiedere aiuto alla potente cugina Sarah Churchill, favorita della regina che ha in mano le sorti del regno, decidendo anche della costosa guerra con la Francia. Abigail viene mandata a lavorare nelle cucine ma ben presto riesce a farsi notare procurando un cataplasma per la gotta della regina e nonostante non apprezzi l'iniziativa, Lady Marlborough è costretta a fare della cugina la propria cameriera personale. Il ruolo mette Abigail al centro delle attenzioni della corte e il capo dell'opposizione, Robert Harley, le propone di diventare la sua spia, Abigail rifiuta e rivela a Lady Marlborough il tentativo di corruzione conquistando definitivamente la sua fiducia. Quando Abigail scopre che la regina e Sarah sono amanti, approfitta del fatto che la favorita è impegnata nelle questioni politiche per corteggiare la regina e continuare la propria scalata la potere. Anna, lusingata di tante attenzioni, alimenta gli scontri tra le due rivali e Abigail avvelena il tè di Sarah che cade rovinosamente da cavallo e resta incosciente e lontana da corte per alcuni giorni durante i quali Abigail riesce a ottenere il consenso regale per sposare un nobile, riconquistando la sua posizione sociale. Quando Sarah torna a corte arriva fino al ricatto pur di far scacciare la rivale ma la regina non cede e quando Abigail insinua il dubbio che Lady Marlborough e il marito abbiano sottratto dei fondi alla corona, la sovrana si vede costretta a mandare in esilio l'ex favorita ma il trionfo di Abigail non sarà piacevole per nessuno.
Il regista più amato del momento, Yorgos Lanthimos, dirige per la prima volta un film sceneggiato da altri autori, un biopic sugli ultimi anni della regina Anna di Gran Bretagna, l'ultima Stuart sul trono, una vita travagliata da una una ventina di gravidanze quasi mai andate a buon fine, e dei cinque figli nati nessuno sopravvissuto all'infanzia.
Lanthimos ce la mostra infantile, segnata dalla maternità fallita tanto da vivere con diciassette conigli, uno per ogni figlio perduto, piena di insicurezze e facilmente manipolabile dalla favorita: Sarah Churchill la comanda a bacchetta, facendo leva sulle sue insicurezze e di fatto è lei a governare la nazione: convinta sostenitrice della guerra contro la Francia, è disposta a dissanguare la nazione con le tasse pur di vincere il conflitto.
A sconvolgere gli equilibri arriva Abigail, apparentemente dolce ma anche lei provata da un destino crudele, ben presto impara a farsi strada nel complicato mondo di corte e nel cuore della regina: se Sarah è inflessibile fino alla crudeltà, indifferente agli amati coniglietti di Anna, Abigail è dolce e comprensiva o per lo meno è quello che lo spettatore crede per tre quarti del film: nonostante Sarah abbia la possibilità di riprendere il proprio posto con il ricatto, brucia le lettere compromettenti prima di usarle, mentre Abigail, che già aveva dimostrato di cos'era capace avvelenando il tè della rivale, lascia che la regina si ingozzi di dolci fino a vomitare e una volta ottenuto il potere, la sua indifferenza verso la sorte della sovrana si trasforma in insofferenza arrivando a schiacciare uno degli amati coniglietti per pura crudeltà ma Anna, anche se rassegnata al suo destino d'invalida in mano alla favorita, le fa altrettanto duramente capire che a detenere il potere è sempre lei.
Il film è un cinico apologo sul potere, un graffiante gioco di intrighi, non privo di una tagliente ironia; la ricerca stilistica del regista è sorretta da grandi interpretazioni con notevoli costumi e scenografie: nei BAFTA appena assegnati la pellicola ha fatto incetta anche di questi premi tecnici.
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