High Noon
USA 1952
con Gary Cooper, Grace Kelly, Katy Jurado, Lloyd Bridges, Thomas Mitchell, Lee Van Cleef, Otto Kruger, Lon Chaney Jr., Ian MacDonald, Robert J. Wilke, Sheb Wooley, Harry Morgan, Harry Shannon, Morgan Farley, Eve McVeagh
regia di Fred Zinnemann
Willy Kane si è appena sposato con la bella quacchera Amy e sta per lasciare il suo ruolo di sceriffo quando arriva la notizia che con il treno di mezzogiorno tornerà in città Frank Miller, un pericoloso bandito arrestato da Kane qualche anno prima e che ha ricevuto la grazia. Ad aspettarlo in stazione sono già arrivati tre loschi individui della sua vecchia banda per cui è chiaro che Miller è in cerca di vendetta. Kane non avrebbe più responsabilità nei confronti della cittadinanza ma il suo senso del dovere gli impone di restare, causando il primo contrasto con la moglie, contraria alla violenza. Negli ottanta minuti che precedono l'arrivo del treno Kane cerca di raccogliere un gruppo di volontari che lo aiutino a fermare Miller ma si ritroverà solo, abbandonato anche dagli amici più fedeli...
Un capolavoro del cinema western, apologo amaro non solo sugli anni del maccartismo ma sulla condizione umana in generale: tutti accampano apparenti buoni motivi per evitare lo scontro con il bandito,dimenticando la riconoscenza verso l'uomo che li aveva aiutati a liberarsi dal suo giogo.
L'amarezza e la delusione del protagonista si fanno sempre più cocenti, a partire dal primo screzio con la moglie che essendo quacchera non appoggia il senso del dovere del marito, sarà Helen Ramirez, ex del bandito che ha avuto anche una storia con lo sceriffo di cui forse è ancora innamorata, a far capire ad Amy che il suo posto è accanto all'amato marito. Accanto alla statura morale del protagonista spicca proprio l'universo femminile: sono le donne le uniche a riconoscere la necessità di opporsi al bandito o di provare una manifesta vergogna nell'abbandonare l'amico in necessita (la signora Fuller).
Il popolino che si era nascosto nel momento dello scontro torna a congraturarsi con il vincitore ma Kane li accoglie con uno sguardo di disprezzo e gettando nella polvere la stella da sceriffo, un gesto che suscitò molto scalpore e che in seguito è diventato un topos del cinema western.
Alla storia universale si unisce la maestria tecnica: la bellissima canzone Do not forsake me, oh my darling la cui incessante batteria ricorda il rumore del treno e scandisce ulteriormente il tempo. Il tempo è l'elemento principe del film: la durata della pellicola ricalca perfettamente i tempi filmici, l'ora e mezza in cui Kane deve decidere cosa fare della sua vita e viene a scoprire di esser stato abbandonato da tutti. Le continue inquadrature dell'orologio aumentano la tensione come l'inquadratura dei binari vuoti per cui il fischio del treno in avvicinamento risulta quasi liberatorio.
L''attesa dei tre ceffi alla stazione, tra cui spicca un giovane Lee Van Cleef, e omaggiata nell'inizio di C'era una volta il West.
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