Italia 1955
con Totò, Anna Maria Ferrero, Gianni Cavalieri, Maurizio Arena, Arnoldo Foà, Mario Castellani, Enzo Garinei, Tina Pica, Luigi Moneta
regia di Mario Monicelli
Durante una retata a Villa Borghese, l'agente Antonio Caccavallo, autista di automezzo, arresta Carolina, una ragazza con intenti suicidi. Il commissario Ascella, per evitare che la stampa si scateni contro la polizia, ordina a Caccavallo di riportare la ragazza al paese natio e affidarla a qualche “fesso” con la raccomandazione di fare in modo che a Carolina non succeda nulla, almeno fino a quando è sotto la custodia della polizia...
Il film più censurato della carriera di Totò, che pure si esibiva durante il ventennio fascista, è degli intransigenti anni '50 del governo Scelba. Già in fase di scrittura Monicelli si vide costretto a revisionare il testo e anche in fase di montaggio i tagli furono spietati.
Per fortuna oggi si trova molto facilmente la versione restaurata nel 1999 che ricostruisce il montaggio originale di 93 minuti a fronte di quello censurato da 80 minuti e in ogni caso è facile trovare in rete alcune delle scene tagliate o modificate nel sonoro per farsi un'idea di quanto fosse "sovversivo" il film con esiti al solito ridicoli visto che ai comunisti sul camion che cantavano Bandiera rossa Totò suggeriva di buttarsi a destra; il problema con la divertente scena della confessione era che non si doverebbe sentire nulla da un confessionale mentre il monologo sul suicidio che solo i ricchi si possono permettere risulta oggi molto toccante visto come il regista ha deciso di finire la sua vita.
Nonostante la curiosità per l'accanimento della censura, Totò è Carolina non fu un successo di pubblico probabilmente perché l'agente Caccavallo ha un certo spessore che non sempre si ritrova nelle tante pellicole girate dal comico: burbero (molti suoi rimbrotti finiscono in un abbaio) ma dal cuore d'oro è “il fesso” che alla fine si prende in casa Carolina e il bambino che aspetta, aggiungendola al nucleo famigliare del vecchio padre e del figlioletto; certo l'aver sistemato la ragazza gli fa guadagnare la sospirata promozione con novemila lire in più al mese: Monicelli non ci risparmia mai il tocco cinico.
Il film è anche l'occasione per vedere in camei spassosi una serie di attori noti a partire da Tina Pica, la paziente d'ospedale che gioca al lotto la sorte di Carolina, Arnoldo Foà è il commissario timoroso delle critiche dei giornali, Enzo Garinei è il medico che salva la vita a Carolina, c'è anche Mario Castellani storica spalla di Totò e infine il giovane Maurizio Arena, non ancora reso celebre da Poveri ma belli, è il ladro a cui Caccavallo cerca di rifilare la ragazza, ultimo tentativo prima di rassegnarsi a tenersela.
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