The Beguiled
Universal - Malpaso 1971
con Clint Eastwood, Geraldine Page, Elizabeth Hartman, Jo Ann Harris, Mae Mercer, Pamelyn Ferdin, Darleen Carr
regia di Don Siegel
Amy, ragazzina tredicenne di un collegio femminile, trova nel bosco un soldato nordista gravemente ferito e lo porta al convitto. Inizialmente la direttrice, Miss Farnsworth vorrebbe consegnarlo immediatamente alle pattuglie sudiste ma decide di curarlo prima di lasciarlo all'esercito confederato. In brevissimo tempo il fascinoso caporale nordista riesce a instaurare legami molto stretti con gran parte delle donne ma la situazione gli sfuggirà di mano e la vendetta delle donne sarà terribile...
Un capolavoro dimenticato di Don Siegel riportato in auge dal remake (a quanto dicono dimenticabile) di Sofia Coppola. Il regista sa costruire un film gotico, un horror d'atmosfera dove la tensione sessuale è sempre latente per sfociare in gesti di violenza inaudita sul soldato oggetto delle attenzioni femminili, l'ingannato del titolo che si crede in grado di gestire le complicate dinamiche di un collegio femminile e che pagherà molto caro il suo errore di valutazione.
La sessualità è declinata in diversi aspetti, dall'incesto a sfiorare la pedofilia, passando per le fantasie morbose con venature blasfeme: un rapporto a tre che si conclude come la Pietà a cui è devota Miss Farnsworth, sequenza che probabilmente è lo spunto per il titolo italiano dagli intenti pruriginosi.
Quello che il caporale McBee considera un rifugio dalla furia della guerra è in realtà un covo di vipere o meglio di mantidi che non esitano a sacrificare il maschio a maggior ragione se non si piega ai loro scopi: la direttrice Martha Farnsworth vive ancora nel ricordo dell'incestuoso amore per il fratello scomparso, forse ucciso dalla schiava Hallie, come lascia intuire un veloce flashback; la lolita Carol fa di tutto per sedurre l'aitante soldato, riuscendoci e scatenando l'ira della virginale insegnante Edwina che gettando McBee giù dalle scale lo consegna alla vendetta ancor più crudele della direttrice che si era a sua volta offerta al soldato.
L'atmosfera di calma apparente è resa con perizia tecnica dal regista con l'uso di immagini simboliche e anticipatrici (il corvo legato) e soprattutto nell'uso della macchina da presa a partire dal vorticoso movimento di macchina della soggettiva di McBee davanti al cancello del convitto, all'uso di dissolvenze; i flash back e la voce off rivelano le bugie, l'odio e il rancore covati dai diversi personaggi e quando il soldato per vendicarsi dell'amputazione svela i segreti delle donne con cui si è relazionato, la direttrice ne decreta la morte manipolando la piccola Amy, anche lei sedotta da un bacio che il soldato le aveva dato nel bosco per zittirla al passaggio della pattuglia sudista.
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