Italia 1952 Lux
con Amedeo Nazzari, Cosetta Greco, Saro Urzì, Fausto Tozzi, Aldo Bufi Landi, Vincenzo Musolino
regia di Pietro Germi
Dopo l'ennesimo saccheggio di Melfi da parte del brigante Raffa Raffa, il capitano Giordani viene incaricato di sgominare i briganti. Arrivato sul posto Giordani trova i bersaglieri vittima del lassismo e i maggiorenti del paese piuttosto servili nei confronti dei banditi. Il militare decide di usare il pugno di ferro anche se il commissario Siceli lo invita alla pazienza. Mentre i bersaglieri partono per rastrellare i paesi vicini, Siceli seguendo una donna che è riuscita a sfuggire ai briganti che l'avevano rapita e stuprata, scopre il nascondiglio del brigante e sollecita l'intervento dell'esercito riuscendo a sgominare la sua banda.
Uno dei primi film a raccontare la valenza politica del brigantaggio meridionale post unitario: i contadini meridionali s'illudevano che il nuovo re li liberasse dalla loro secolare condizione di povertà e ignoranza ma i Savoia non fanno alcuna riforma a favore del popolo imponendo nuove tasse e gabelle; nasce una ribellione organizzata anche dai fuoriusciti dell'esercito borbonico, nostalgici del vecchio ordinamento.
Se le motivazioni politiche sono valide, i briganti sono mostrati come gente senza scrupoli che mettono a ferro e fuoco i paesi razziando e stuprando; anche i bersaglieri però non sono stinchi di santo e nella pattuglia ce n'è uno che trasforma le perquisizioni alle case in occasioni per rubare i pochi ori dei contadini.
Per lo stile Germi si affida a John Ford, anche grazie allo scabro paesaggio della Basilicata, trasformando il romanzo di Riccardo Bacchelli in un perfetto episodio di guerra di frontiera:
come nei più classici film fordiani i nemici sono quasi assenti, c'è qualche lontano filo di fumo che ne segnala la presenza, le tracce violente del loro passaggio irrompono a turbare la marcia che riserva momenti di umanità e dramma (l'amputazione della mano con l'anello nuziale raccolto da Giordani).
Il capitano è un soldato retto e severo costretto a richiamare all'ordine un plotone quasi allo sbando ma non siamo negli States e il rigore non basta; a risolvere il caso saranno i mezzi trasversali del commissario: quando Zitamaria torna a casa si mette sulle tracce di Carmine, il marito che dal giorno del rapimento della moglie ha giurato di vendicarsi di Raffa Raffa. Trovato il covo dei briganti, Siceli manda proprio Carmine ad avvisare i bersaglieri; temendo una trappola, Giordani va a controllare di persona con cinque volontari, rischiando la vita ma come nella migliore tradizione western all'ultimo minuto arrivano i rinforzi a capovolgere la situazione.
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