The Two Mrs. Carrolls
USA 1947 Warner Bros
con Humphrey Bogart, Barbara Stanwyck, Alexis Smith, Nigel Bruce, Ann Carter, Patrick O'Moore, Isobel Elsom, Anita Sharp-Bolster
regia di Peter Godfrey
Sally Morton scopre che Geoffrey Carroll, un pittore con cui ha una relazione, è sposato con una figlia e lo lascia; quando l'uomo rimane vedovo i due si sposano ma ben presto il pittore tradisce la moglie con una ricca ragazza, amica di famiglia. Improvvisamente Sally inizia a sentirsi debole e scopre di avere gli stessi malesseri della prima signora Carroll...
Film non perfettamente riuscito a causa di una regia piuttosto anonima schiacciata dal confronto con due classici del genere: Angoscia e Il Sospetto (per giunta Geoffrey avvelena le mogli versando la droga nel loro quotidiano bicchiere di latte!).
A reggere il film è il valido cast che supporta due protagonisti di grido: se Barbara Stanwyck conferma la naturalezza della sua recitazione in un ruolo, quella della moglie sospettosa delle intenzioni omicide del marito che svilupperà meglio ne Il terrore corre sul filo, Humphrey Bogart veste dei panni molto lontani da quelli che gli hanno dato la fama, un pittore e per giunta pazzo.
Se per il guardaroba Bogart fece pressioni per mantenere un look che non scalfisse la sua mascolinità, il film dimostra che l'attore avrebbe avuto anche buone chances di diventare una star dell'horror (ed era già stato uno zombie vampiro per Vincent Sherman nel 1939): la sua recitazione che si concentra soprattutto nell'intensità dello sguardo gli permette di mantenere un certo aplomb mentre lancia sguardi inquietanti e quando entra dalla finestra nella camera della moglie ha tutta l'attitudine di un vampiro, mi diverte sempre il finale sopra le righe quando cerca di offrire un bicchiere di latte ai poliziotti che lo stanno arrestando e fa un gesto di rassegnazione al rifiuto delle guardie.
Altro elemento interessante del cast è la presenza dell'attrice bambina più inquietante di Hollywood, Ann Carter, protagonista de Il giardino delle streghe, sequel de Il Bacio della pantera. Anche ne La seconda signora Carrol, lo sguardo angelico e l'aria compita (da piccola adulta viene notato spesso nel film) lasciano il dubbio se la sagace bambina intuisca le decisioni del padre che quando sta per portare a termine l'uxoricidio la spedisce in collegio, resta il fatto che è la chiacchierata con la bambina a far comprendere a Sally il pericolo che corre.
La follia di Carroll nasce dalla perdita di ispirazione quando la vita familiare è serena, i suoi capolavori mettono su tela i suoi istinti omicidi, come ne L'angelo della morte, ritratto allegorico realizzato mentre avvelenava lentamente la prima moglie. Peccato che il tema resti sullo sfondo, il conflitto arte/felicità è sempre un tema interessante trattato già nel film muto The dragon painter, molti film degli anni 40 ruotano attorno a ritratti femminili, basti pensare a Vertigine di Otto Preminger, qui si poteva lavorare sulle pulsioni psicanalitiche dietro le opere inquietanti di Carroll.
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