Bombshell
USA 1933 MGM
con Jean Harlow, Lee Tracy, Frank Morgan, Pat O'Brien, Franchot Tone, Una Merkel, Louise Beavers, Leonard Carey, Mary Forbes, C. Aubrey Smith, Ted Healy, Ivan Lebedeff, Isabel Jewell
regia di Victor Fleming
rieditato come Blonde Bombshell
Lola Burns è la star più desiderata dallo star-system ma la sua vita non è tutta rosa e fiori: sveglia all'alba per prepararsi alle scene del giorno, suscettibili di essere modificate all'ultimo minuto, un entourage di scrocconi, dai parenti all'assistente fino agli amanti e come se non bastasse un press agent disposto a tutto pur far comparire la diva su tutti i giornali; quando le macchinazioni di Space Hanlon mandano a monte il tentativo di adozione di Lola, l'attrice decide di abbandonare le scene e incontra un facoltoso rampollo bostoniano che la chiede in moglie salvo poi lasciarla quando i genitori rifiutano di far entrare un ex attrice in famiglia: ancora una volta era tutta una macchinazione dell'agente per far tornare Lola sullo schermo.
Screwball comedy profondamente metacinematografica al punto che il regista Jim Brogan (Pat O'Brien) è lo stesso Victor Fleming visto che la scena che la Harlow deve girare è quella famosa del bagno nella tinozza del film Lo schiaffo girato l'anno precedente dallo stesso regista con la Harlow e Clark Gable che viene citatonella lettura dello script
Alla berlina vengono messi tutti i vizi e i vezzi della Hollywood dell'epoca a partire dalla vita della stessa Jean Harlow che manteneva un codazzo di parenti nullafacenti, mentre altre dive n avevano relazioni con nobili europei spesso decaduti nel film parodiati da Ivan Lebedeff, nei panni del marchese pisano.
Se nel pieno della Grande Depressione il cinema rappresentava il sogno d'evasione più a buon mercato e la speranza di ogni bella ragazza di cambiare vita, Argento vivo mette in scena le difficoltà dietro l'attività cinematografica: Jean Harlow appare bianca e scarmigliata tra le lenzuola di satin, un sogno ma sono le sei del mattino e la stessa diva si lamenta con la cameriera di non aver voluto far l'attrice per alzarsi alla stessa ora di un lattaio.
Fleming si diverte a smontare tutto il circo mediatico attorno al divismo hollywoodiano: le spiate ai fotografi, le storie costruite a tavolino e Space Hanlon è davvero un maestro nel suo campo non solo arriva ad assoldare tre attori generici perché impersonino la ricca e snob famiglia bostoniana ma quando finalmente le baruffe continue tra Space e Lola sembrano finire e lasciar spazio all'amore l'attrice scopre che il pazzoide che la stalkerizza da mesi dicendo di essere suo marito è in realtà l'ennesimo personaggio sul libro paga di Hanlon per tenere alta l'attenzione su di lei.
Brillante e corrosivo, il film si avvale di una recitazione molto energica e come sempre, quando mi capita di rivedere un film con Jean Harlow,resto colpita più sua verve comica che dalla sua innegabile sensualità che è restata nelle foto, se non fosse scomparsa prematuramente l'attrice ci avrebbe potuto deliziare a lungo con il suo talento.
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