Canada 1983
con James Woods, Sonja Smits, Deborah Harry, Peter Dvorsky, Leslie Carlson, Jack Creley, Lynne Gorman, Julie Khaner
regia di David Cronenberg
Max Renn, proprietario di una piccola emittente televisiva propone una programmazione a base di sesso e violenza per attrarre l'attenzione ma anche perché è convinto che attraverso la visione si possano sublimare questi impulsi. Sempre alla ricerca di prodotti più realistici, Renn incappa in una trasmissione pirata, Videodrome, un catalogo di efferate torture. Affascinato dalla immagini che sperimenta assieme alla conduttrice radiofonica Nicki Brand, Max cerca di sapere di più del programma diventando vittima e complice di una lotta per la manipolazione delle menti.
In Videodrome il tema portante della poetica cronenberghiana, la fusione tra uomo e macchina, assume una valenza profondamente politica e anticipatoria della realtà che stiamo vivendo: a trentacinque anni dalla realizzazione del film sì è anche avverato l'assunto del professore Brian O'Blivion: La televisione è la realtà, e la realtà è meno della televisione, dove la televisione è la matrice di tutti i media, in particolare i social che oggi ci bombardano con la loro visione distorta della realtà “oggettiva” o storica (le fake news) mentre la realtà “soggettiva” cioè personale va confermata attraverso l'immagine: che importa dove sei andato in vacanza o che cena luculliana hai gustato se non la testimoni fotograficamente sui social?
A livello filmico il costrutto è notevole: si parte da un'immagine televisiva che risveglia il protagonista, che più volte durante il film avrà diversi risvegli o soprassalti di coscienza, un gioco di scatole cinesi che precipitano il personaggio in un incubo sempre più allucinante: una perversione televisiva che si pensa prodotta all'estero si scopre esser realizzata a Pittsburgh, nel cuore dell'America, quella che si può concepire un'aberrazione di pochi deviati, al limite in mano alla mafia si rivela essere una congiura politica a fini dittatoriali per “migliorare la razza” ed esiste addirittura un altra entità, una setta religiosa in grado di riprogrammare gli eversori, un climax ascendente vertiginoso che non può che concludersi nella dissoluzione finale, lasciando allo spettatore la flebile speranza che si tratti solo di un'allucinazione folle del protagonista.
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