My Cousin Rachel
USA 1952 20th Century Fox
con Olivia De Havilland, Richard Burton, John Sutton, Audrey Dalton, Ronald Squire, George Dolenz, Tudor Owen
regia di Henry Koster
Nella Cornovaglia del XIX secolo, l'orfano Philip Ashley viene cresciuto amorevolmente dal cugino Ambrose; quando il giovane è ormai ventenne, il cugino acciaccato va a svernare in Italia e qui si sposa con una lontana parente, la contessa italiana Rachele Sangalletti. Dopo le nozze Philip inizia a ricevere delle strane lettere in cui il cugino accusa la moglie di cercare di ucciderlo, Philip parte per Firenze ma trova solo la tomba di Ambrose mentre Rachele è partita subito dopo il funerale. Qualche tempo dopo Rachele si trova a Plymouth e Philip la invita nella casa di famiglia per chiederle spiegazioni della morte del cugino, si trova di fronte una donne amabile e affascinante di cui si innamora perdutamente tanto da intestarle tutti i beni che non aveva ereditato per la morte improvvisa del marito. Rachel però rifiuta di sposarlo e improvvisamente Philip si ammala: torna il sospetto che la donna sia una letale avventuriera..
Dal romanzo omonimo di Daphne Du Maurier, pubblicato nel 1951, un bel film dalla gestazione un po' sofferta: alla regia doveva esserci George Cukor poi sostituito da Henry Koster, mentre per il ruolo di Rachele si era pensato addirittura alla Garbo. Anche per Olivia de Havilland fu comunque un ritorno: dopo L'Ereditiera del 1949, l'attrice si era dedicata solo al teatro.
Il film è anche noto per essere il primo lavoro americano di Richard Burton che guadagnò subito una nomination agli Oscar.
Melodramma a tinte fosche che evoca subito la tragedia aprendosi su un impiccato per delitto passionale, Mia cugina Rachele sa mantenere l'ambiguità della protagonista e conservare il mistero della sua vera natura anche dopo la sua morte: una donna di buon cuore, estremamente comprensiva verso il marito e il giovane nipote la cui famiglia è segnata dalla tara della malattia, confermata anche dall'amico di famiglia e tutore Nick Kendall o una spietata avventuriera falsa e disposta a tutto per arricchirsi con la complicità dell'amico e legale Guido Rainaldi, addirittura un'avvelenatrice in grado di eliminare gli Ashley con le sue tisane?
Ciascuno è libero di inrerpretare la vicenda a proprio piacere, resta una grande produzione cinematografica con ottimi attori, e l'ottima fotografia che gioca anche con le ombre sottolinea l'ambiguità della storia, bella la sequenza della malattia di Philip che nel delirio crede di esser riuscito a sposare Rachel.
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