Italia 2013
con Ricky Memphis, Edoardo Leo, Antonello Fassari, Ennio Fantastichini, Francesca Inaudi
regia di Claudio Amendola
Roma 2013: il garzone del “grattachecche” Bruno rimane molto stupito che il capo abbia offerto la sua granita a un turista, Bruno allora gli racconta di come nel 2005 per uscire da una truffa in cui era caduto, avesse messo insieme una squadra di curling per partecipare alle Olimpiadi invernali di Torino 2006...
Esordio molto piacevole alla regia di Claudio Amendola che ha confermato una certa ecletticità girando un noir, Il permesso come opera seconda, assai diverso nello stile da La mossa del pinguino ma in fondo non troppo nella tematica portante del riscatto personale.
Bruno è un trentenne sposato e con un figlio di nove anni ma nonostante questo resta un eterno Peter Pan, inaffidabile ma dal cuore d'oro per questo la moglie e soprattutto l'amico Salvatore lo seguono in ogni sua folle impresa. Eva, la moglie, questa volta non sa nulla del progetto di partecipare alle Olimpiadi sfruttando il fatto che il curling è uno sport ancora poco conosciuto in Italia perché Bruno sta cercando di rimediare, a modo suo, a una fregatura che si è preso da un'agenzia immobiliare.
Convinti che in fondo il curling sia solo “bocce” sul ghiaccio Bruno e Salvatore cercano altri due giocatori per formare la squadra, uno è un integerrimo vigile zoppo, Ottavio, l'altro è un mezzo truffatore abile giocatore di biliardo, Neno. Il guaio è che i due hanno un pessimo passato in comune ma trovato un compromesso l'impresa può iniziare con sommo divertimento degli spettatori perché le gag non mancano e sono molto divertenti.
Un'altra cosa che funziona molto bene è la colonna sonora soprattutto i pezzi usati per le scene sul ghiaccio:il primo traballante allenamento sulle note de Il lago dei cigni è notevole.
Il tema del tentativo folle di riscatto sociale non è certo nuovo ed il film è coevo a Smetto quando voglio che ha sempre Edoardo Leo per protagonista, ma La mossa del pinguino vanta un certo approfondimento dei personaggi osando anche toccare temi delicati come le solitudini di Salvatore che accudisce il padre fino all'ultimo, e quella rigida di Ottavio nata dalla delusione per il comportamento della moglie di cui ha fatto le spese anche Neno.
Che bel film! Divertentissimo e a tratti commovente.
Ho iniziato a guardarlo con poche aspettative e invece mi sono dovuto ricredere. Un film geniale.
Grazie per avermelo fatto vedere.
In questo tuo post hai colto perfettamente tutte le caratteristiche del film.
Volevo solo ricordare una cosa...:)
I riferimenti al film Rocky, compresa la simile musica di sottofondo nelle parti tristi, mi ha fatto impazzire! :)))
Scritto da: roy | 30 agosto 2018 a 08:13