Phantom of the Paradise
USA 1974 20th Century Fox
con Paul Williams, William Finley, George Memmoli, Jessica Harper, Gerrit Graham
regia di Brian de Palma
Swan, geniale produttore musicale vuole aprire un” tempio della musica”, il Paradiso e trova la musica adatta per l'inaugurazione nell'opera ispirata al Faust del pianista Winslow Leach; Con la scusa di volerlo produrre, manda il fedele scagnozzo Philbin a farsi consegnare gli spartiti. Dopo diversi tentativi di contatto, Winslow scopre che le sue canzoni saranno usate per inaugurare il Paradiso e cerca di far valere i suoi diritti ma Swan, stufo di ritrovarselo sempre tra i piedi, lo fa incarcerare a Sing Sing. Dopo esser stato torturato Winslow riesce a sfuggire e cercando di distruggere i dischi pronti per esser venduti finisce per rimanere sfigurato dai macchinari e creduto morto ma il musicista ormai ridotto a mostro s'intrufola nel Paradiso e cerca in tutti i modi di mandare a monte lo spettacolo. Swan allora scende a patti con lui e sceglie come protagonista dello spettacolo Phoenix, una giovane cantante della cui voce Winsolw si era innamorato durante le audizioni. Come da contratto Winslow finisce la partitura ma terminato il lavoro Swan lo fa murare vivo e stravolge di nuovo l'opera affidandola al suo nuovo pupillo, Beef. Il fantasma del Paradiso uccide il cantante in diretta e decreta il successo di Phoenix ma Swan, visto il deliro della folla per l'omicidio in diretta, decide di replicare il giorno dopo con la morte della giovane cantante che intanto seduce portando Winslow al suicidio ma Swan lo salva rivelandogli di aver firmato un patto col diavolo e il fantasma, trovati i diabolici patti, potrà finalmente salvare la ragazza che ama.
Iniziale flop ai botteghini poi diventato un film di culto, Il Fantasma del Palcoscenico è un musical fantasmagorico e grandguignolesco, una coloratissima rilettura pop del Il Fantasma dell'Opera e del Faust, le scenografie sono firmate dall'attrice Sissi Spacek.
Un apologo sul mondo dello spettacolo sui meccanismi che stanno dietro al successo e si mangiano l'anima degli artisti: manager senza scrupoli che piegano alle loro voglie le aspiranti cantanti, che decidono il nome il look, le droghe di chi diventerà una star, anche Phoenix che prima fugge schifata dal provino orgia non riesce più a ribellarsi una volta provato il brivido della folla che la acclama.
Contro questo potere incarnato dal diabolico Swan si batte Winslow Leach, musicista che non ha certo le physique du rôle per diventare una star ma che compone musiche bellissime, tanto puro quanto ingenuo non capisce le manovre di Swan che, non potendosi liberare di lui, decide di farselo amico. La lotta di Winsow con la macchina della fama si fa sempre più dura, prima lascia tutti i denti a Sing Sing, poi finisce letteralmente negli ingranaggi musicali deturpandosi il volto e perdendo la voce (che Swan gli restituirà attraverso le macchine per pulire il suono) e ovviamente finisce per perdere la vita, portando però con sé Swan che scopre aver a sua volta venduto l'anima al diavolo.
Con toni deliranti, a tratti surreali ed ironici Brian De Palma mette alla berlina tutta l'industria creativa, dalla costruzione a tavolino delle rock star, al delirio pilotato dei concerti dove la folla perde i freni inibitori e si esalta nella rappresentazione dei bisogni primari, il sesso, la morte, senza chiedersi se quello a cui sta assistendo sia realtà o finzione, con i confini che ovviamente vengono continuamente spostati fino all'esultanza dell'omicidio in diretta.
Su queste tematiche profondamente attuali il regista innesta il suo stile e la sua cultura cinematografica: il tema del doppio fatto di specchi, di immagini viste da registrazioni arrivando a moltiplicazioni barocche: Swan che aziona le telecamere che riprendono il fantasma che lo guarda amoreggiare con Phoenix.
Il citazionismo comprende ovviamente l'amato Hitchcock, la scena della doccia di Psyco viene omaggiata ma chiusa con uno sberleffo: l'assassino non ha un coltello ma minaccia Beef con una ventosa stura cessi, più “serio” l'omaggio a Il Gabinetto del Dottor Caligari le cui scenografie sghembe sono riprese nei fondali della prima.
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