The Haunting
GB 1963 MGM
con Julie Harris, Claire Bloom, Richard Johnson, Russ Tamblyn, Fay Compton, Rosalie Crutchley, Lois Maxwell, Valentine Dyall, Diane Clare, Ronald Adam
regia di Robert Wise
L'antropologo John Markway convince Mrs. Sanderson, proprietaria di un maniero dalla fama sinistra, a concedere a lui e ai suoi assistenti di passare un certo periodo nella villa per dimostrare scientificamente se la casa sia infestata o meno. La donna accetta a patto che al gruppo si unisca anche il nipote Luke, futuro erede di Villa Crain. Dei sei assistenti invitati da Markway si presentano solo due ragazze, la raffinata Theodora dalle riconosciute doti di sensitiva e Eleanor Lance, una giovane donna, nell'infanzia scatenatrice di poltergeist, afflitta da un profondo senso di colpa per la morte della madre, invalida da anni, di cui si ritiene responsabile. L'effettiva presenza di fenomeni paranormali e le ambigue relazioni che si instaurano con i compagni d'avventura portano Eleanor alla morte.
Un classico della cinematografia horror tratto da un romanzo cult della letteratura gotica novecentesca, L'incubo di Hill House di Shirley Jackson.
Il film è penalizzato da una certa verbosità: se l'introduzione dei fatti del 1873 che sono alla base della fama sinistra della magione sono interessanti, come anche il dialogo interiore di Eleanor, certe spiegazioni pseudo scientifiche delle varie branche della parapsicologia sono francamente inutili.
A funzionare ancora molto bene è la scenografia: gli esterni Hill House sono quelli di una magione inglese a quanto pare realmente infestata, fotografata con perizia da Davis Boulton.
Gli interni furono ricostruiti in studio, lo stile barocco e sovraccarico dell'arredo contribuisce ad accentuare la sensazione claustrofobica del film.
La caratteristica di Hill House, viene detto, è quello di avere superfici distorte che acuiscono il senso di alienazione, la scenografia non sottolinea questo fatto che viene messo in risalto da angolature di riprese azzardate.
Memore della lezione di Val Lewton, mitico produttore della RKO che risollevò con una serie di horror a basso costo, alcuni, come Il Giardino delle Streghe, sequel de Il Bacio Della Pantera, diretti da Wise, il regista punta tutto sulla paura nata dall'invisibile e dall'inconoscibile così ne Gli Invasati non ci sono effetti speciali ma la presenza del sovrannaturale è evocata da suoni spaventosi (pianti, lugubri mormorii, passi, colpi ecc..) abbinati a dettagli bizzarri della decorazione degli interni come la parete intarsiata che rivela un volto ghignante reso mobile dai giochi di luce.
Altro elemento fondamentale è la recitazione degli attori, tutti molto bravi e ben caratterizzati ma è davvero grande la prova della attrice protagonista Julie Harris nota al grande pubblico per il ruolo equilibrato di Abra, quasi cognata e confidente del tormentato Cal Trask (James Dean) ne La Valle dell'Eden (1955).
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