White Zombie
USA 1932
con Bela Lugosi, Madge Bellamy, Joseph Cawthorn, Robert Frazer, John Harron, Brandon Hurst, Frederick Peters
regia di Victor Halperin
Il ricco possidente Beaumont invita Neil e Madeleine, una coppia di fidanzatini appena arrivati ad Haiti, a celebrare le nozze nella sua proprietà. In realtà l'uomo è innamorato della ragazza e fino all'ultimo cerca di convincerla a fuggire con lui. Vista l'irremovibilità di Madeleine, Beaumont arriva a chiedere l'aiuto di Legendre, uno stregone che ha appreso i segreti per trasformare le persone in zombie: la sposina viene avvelenata poi Beaumont e Legendre trafugano il suo cadavere..
Anche se White Zombie è considerato il primo film di zombie della storia del cinema, la pellicola è arrivata in Italia molto tardi ed è poco conosciuta.
Ispirandosi a un testo di antropologia sul woodoo haitiano, gli zombie di Halperin sono in realtà viventi indotti a un sonno simile alla morte, trafugati subito dopo l'inumazione e tenuti in uno stato di incoscienza per esser manovrati dal negromante: Legendre sfrutta gli zombie per avere manodopera gratis per il suo mulino; i canti ossessivi, il rumore sgradevole del mulino, le strida degli avvoltoi rendono ancora bene l'atmosfera horror.
Madeleine diventa un'automa compiacente ma Beaumont non sopporta di vedere la donna che ama ridotta così e chiede a Legendre di riportarla alla coscienza ma per tutta risposta Legendre cerca di ridurre in schiavitù anche Beaumont. Intanto Neil, vista profanata la tomba della moglie, si lascia andare all'alcol e con il Dr. Bruner cerca di ritrovare l'amata ma finisce nelle mani di Legendre che vorrebbe farlo uccidere proprio da Madeleine ma la donna non riesce a compiere il delitto iniziando così a risvegliarsi dall'ipnosi mentre Beaumont muore uccidendo Legendre.
Come gli altri classici horror dell'epoca, La mummia e Dracula stesso, anche L'isola degli zombies è intriso di un profondo romanticismo, un amore che non supera il tempo ma si ribella a una volontà imposta e il magnetico sguardo di Murder Legendre alias Bela Lugosi, è molto più inquietante del sorriso mellifuo di Dracula.
Anche la regia è molto curata e sullo stile degli altri classici horror dei primi anni trenta, con giochi d'ombre di derivazione espressionista, Halperin si diletta nella costruzione delle riprese: interessante la ripresa dell'attore che scende lo scalone ripreso attraverso la losanga della balaustra: l'inquadratura torna due volte, una per Legendre e poi per Madeleine ma quando la ragazza torna a ridiscendere lo scalone dopo essersi ribellata alla volontà del negromante il regista non la inserisce più nella figura geometrica che quindi non ha solo valenza decorativa ma rappresenta anche la costrizione subita.
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