Midnight
Usa 1939 Columbia
con Claudette Colbert, Don Ameche, John Barrymore, Francis Lederer, Mary Astor, Hedda Hopper, Rex O'Malley, Armand Kaliz, Monty Woolley, Elaine Barrie
regia di Mitchell Leisen
La ballerina americana Eve Peabody, in trasferta europea con la speranza di fare un ricco matrimonio, arriva a Parigi su un vagone di terza classe vestita solo del suo abito da sera dopo aver perso tutto a Montecarlo. La aiuta Tibor Czerny, tassista di origini ungheresi che la scarrozza tutta la sera per i locali notturni in cerca di lavoro, quando Tibor si offre di ospitarla per la notte, la ragazza si dilegua e riesce a intrufolarsi in una festa del jet set. Viene subito sgamata da un divertito signore, Georges Flammarion che la ingaggia per far innamorare l'amante della moglie, Jacques Picot. Il piano riesce ma il tassista, che ha scoperto tutto, si finge il marito della baronessa ungherese per cui si spaccia Eve..
Divertente commedia sofisticata che gioca sulla fiaba di Cenerentola: “tutte le Cenerentole hanno la loro mezzanotte”, dice la pratica Eve a Flammarion. Il romanticismo si trasforma in cinismo, del resto c'è Billy Wilder alla sceneggiatura, trasformando la favola in un caleidoscopio di falsità dove nessuno è chi sostiene di essere e Tibor e Eve finiranno per divorziare prima ancora di sposarsi.
Battute fulminanti, situazioni surreali, un cast di prim'ordine dove spicca un divertito John Barrymore a cui basta lo sguardo sardonico per sottolineare i tentativi degli altri interpreti di fingersi ciò che non sono: la moglie che finge di non essere innamorata del play boy Picot, quest'ultimo che si dice pronto al matrimonio con Eve e quest'ultima che si finge una baronessa ungherese usando il nome del tassista, che pare avere qualche lontana parentela con l'aristocrazia ungherese, forse unica cosa vera nel delirio di falsi ruoli in cui si trasforma la commedia sofisticata sul finire degli anni'30 come evoluzione del rapporto poveri versus ricchi o nobili, se europei.
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