The Whip and the Body
Italia 1963, Titanus
con Daliah Lavi, Christopher Lee, Tony Kendall, Ida Galli, Harriet Medin, Gustavo De Nardo, Luciano Pigozzi
regia di Mario Bava aka John M. Old
Kurt, primogenito del conte Menliff, diseredato per aver sedotto e indotto al suicidio la figlia della governante, torna al castello quando viene a sapere che il fratello minore Cristiano ha sposato Nevenka, la sua promessa sposa, in poco tempo riprende il morboso rapporto tra i due ex amanti ma Kurt viene assassinato; ad essere sospettato è il padre, l'unico in casa al momento dell'omicidio ma quando anche il conte viene ucciso, Cristiano inizia a pensare che il crudele fratello abbia solo finto la propria morte per vendicarsi ma la realtà è molto diversa..
La frusta e il corpo è noto per la descrizione del rapporto sadomasochistico che lega Kurt e Nevenka: il film fu vietato ai minori di 18 anni per problemi di censura, i tagli non furono imposti dai censori ma decisi dalla distribuzione per permettere la visione dai 14 anni in su.
Vittime della crudeltà di Kurt, tutti i sei abitanti del castello avrebbero più o meno un motivo per ucciderlo, scatenando una ridda di sospetti che si acuiscono con la morte del vecchio conte rendendo la situazione sempre più intrigante e morbosa, a sostegno della venatura sadomaso data dal legame tra i due amanti.
Un piccolo horror di atmosfera che potrebbe essere uscito dalla factory di Corman visto che tutta la produzione figura con uno pseudonimo inglese, molto struggenti le musiche di Carlo Rustichelli che si firma Jim Murphy ma il capolavoro è certamente la fotografia di David Hamilton e cioè Ubaldo Terzano.
Penso che La Frusta e il corpo sia in realtà un tributo al cinema espressionista tedesco non solo per l'uso appunto espressionista delle ombre, ma anche i giochi di luce alterano le geometrie del castello con un gusto tipicamente espressionista e i colori vivaci che parrebbero riprendere l'estetica pop anni '60 in realtà sono gli stessi dei viraggi dei film muti, lo stesso tema di sudditanza psicologica verso l'aguzzino è caratteristico della filmografia espressionista.
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