I confess
USA 1953 Warner Bros
con Montgomery Clift, Anne Baxter, Karl Malden, Brian Aherne, Roger Dann, Dolly Haas, Charles André, O.E. Hasse, Judson Pratt, Ovila Légaré, Gilles Pelletier
regia di Alfred Hitchcock
Il sacrestano Otto Keller confessa a padre Logan di aver ucciso un uomo per derubarlo, certo che il prete non possa rivelare la sua colpevolezza ammessa sotto il vincolo del sacramento: ma il sacerdote reggerà il peso della sua missione quando sarà mandato a processo al posto dell'omicida? Anche padre Logan infatti conosceva Villette che ricattava la ex fidanzata, perché l'aveva sorpresa insieme a Michael, lui non ancora prete ma lei già sposata.
Flop commerciale al botteghino e film non amato da Hitchcock che nel famoso libro intervista con Truffaut ammette che manca il tocco comico e ritiene che il film non avrebbe dovuto esser girato perché il vincolo della confessione non è chiaro per i non cattolici. Mancano effettivamente i tocchi comici che caratterizzano i capolavori del regista e anche lo stile di regia è virtuoso ma cupo con i dettagli delle chiese, crocifissi, statue, campanili, che incombono suoi personaggi; penso però, che la drittura morale di padre Logan possa essere comprensibile anche fuori da un discorso religioso: è un uomo che crede in un principio e vi si attiene e il bello del film sta nel mostrare le titubanze del prete, quando guarda l'abito in vetrina, rese con grande sottigliezza da Montgomery Clift.
Anche i cartelli iniziali che conducono al corpo della vittima sembrano indicare l'unico percorso possibile per padre Logan che viene messo alla prova come dimostra la ripresa da dietro la statua della Via Crucis: al sacerdote non solo verrà chiesto di mantenere il segreto della confessione ma dovrà subire un processo che lo riconosce innocente solo per insufficienza di prove, rischiando di venir linciato dalla folla, cosa che spinge Alma, la moglie del sacrestano, a gridare la sua innocenza spingendo il marito ad ucciderla.
Da colpevole ad eroe è quasi un attimo per padre Logan e anche la ex fidanzata Ruth Grandefort comprende che Michael non ha scelto la chiesa perché non poteva avere lei: la sua è una scelta irrevocabile.
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