Italia 1973
con Senta Berger, Lino Capolicchio, Adriana Asti, Antonino Faà Di Bruno, Benjamin Lev, Renzo Marignano
regia di Luigi Filippo D'Amico
L'ex seminarista Simone Celzani, ora segretario dello zio, è follemente innamorato della signorina Pedani, un'inquilina dello stabile dello zio, maestra di ginnastica esclusivamente dedita alla causa dell'educazione fisica, tanto da rifiutare ogni proposta di matrimonio, a differenza della coinquilina Elena Zibelli che spera solo di trovare un innamorato.
Nel 1973, nel pieno fiorire delle commedie scollacciate, spunta questa graziosa commedia tratta dall'omonimo romanzo breve di Edmondo De Amicis, che si caratterizza per trattare con pudico divertimento le pene amorose del giovane Celzani, verso la prorompente maestrina che nelle esercitazioni pubbliche delle sue allieve procura scandalo con l'involontaria esibizione dei mutandoni delle giovinette.
Se il segretario è completamente incapace di gestire la passione per Maria Pedani, limitandosi a fare di tutto per incrociarla sulle scale e dimenticandosi di chiederla in moglie nella lettera in cui le confessa i suoi sentimenti, la signorina Zimbelli è il suo contraltare: coinquilina, collega e amica del cuore di Maria, s'illude ogni volta di aver trovato uno spasimante che regolarmente è attratto dall'energica Pedani. Alla fine la povera signorina abbandonerà la convivenza con l'amica, incapace di gestire una presenza così ingombrante.
Simone Celzani invece trova l'aiuto di un altro coinquilino del palazzo, l'ingegner Ginoni che gli spiegherà come conquistare l'indifferente signorina Pedani ma anche questo aiuto verrà meno quando Simone e il figlio dell'ingegnere si sfideranno a duello per la bella insegnante, ad attirare l'attenzione di Maria sarà utile solo la ginnastica di cui Celzani si finge cultore pur di colpirla.
Una commedia graziosa che punta sulla nostalgica ricostruzione della Torino che fu: l'azione si svolge nel 1892 con i costumi e le scenografie perfette di Giancarlo Bartolini Salimbeni e anche gli esterni girati in città ripropongono angoli immutati.
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