Das Wachsfigurenkabinett
Germania 1924
con Conrad Veidt, Emil Jannings, Werner Krauss, Wilhelm Dieterle, Olga Belajeff, John Gottowt
regia di Paul Leni
Un giovane poeta risponde a un'inserzione sul giornale per un lavoro: deve scrivere delle storie che si adattino a tre personaggi di un museo delle cere, lo sceicco Harun al-Rashid, lo zar Ivan il Terribile e Jack lo Squartatore. Sotto lo sguardo interessato della bella figlia del padrone del museo, il giovane inizia a scrivere delle storie dove adombra sé stesso e la ragazza nei panni degli amanti ma le storie si fanno sempre più cupe fino a culminare nell'incubo che lo coglie tra la veglia e il sonno..
Considerato l'ultimo film puramente espressionista, il lavoro di Paul Leni è un crescendo di dimensioni oniriche e deliranti: se la prima storia di Harun Al Rashid ha il tono giocoso della pochade dove il fornaio Assad pensa di uccidere lo sceicco che in realtà è a casa sua a insidiargli la moglie che con un colpo di genio fa apparire Harun redivivo utilizzando il falso anello dei desideri salvando il marito dalla morte e facendolo diventare fornaio di corte, il racconto che riguarda Ivan il terribile ha una dimensione molto più drammatica, sostenuta da un grande Conrad Veidt che dipinge lo zar come un personaggio crudele timoroso comunque che il fato si rivolti contro di lui fino ad impazzire e passare la vita a girare la clessidra che scandisce il tempo che gli resta da vivere.
Il terzo episodio è brevissimo, tanto quanto il prologo introduttivo alle storie ma è il vero capolavoro registico: la dimensione onirica è dominante e i due amanti si ritrovano inseguiti da Jack lo Squartatore in un gioco di inquietanti sovrimpressioni virate in blu che danno una dimensione quasi sperimentale al capitolo.
Il gabinetto delle figure di cera rispecchia in pieno la dimensione espressionista nelle scenografie dalle geometrie bizzarre e le decorazioni primitive
Il poeta, che è in scena in tutti gli episodi nelle vesti dell'amoroso, è Wilhelm Dieterle che siamo più abituati a conoscere come regista americano con il nome di William Dieterle.
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