The Monster Club
GB 1980
con Vincent Price, John Carradine, Donald Pleasence, Stuart Whitman, Richard Johnson, Barbara Kellerman, Britt Ekland, James Laurenson
regia di Roy Ward Baker
Per risarcire lo scrittore horror Chetwynd-Hayes di essersi lasciato morsicare, il vampiro Eramus conduce il romanziere in un club di mostri allo scopo di raccontargli alcune storie che potrebbero essere utili al suo lavoro.
La prima è quella di Raven, un Shadmock (fischiamorte) che vive appartato in una grande villa facendo l'antiquario. S'innamora di Angela, la nuova segretaria ma la ragazza vuole solo derubarlo su consiglio del fidanzato e quando Raven scopre tutto emette il suo fischio nefasto.
Il secondo racconto riguarda la famiglia del vampiro Lintom Busotsky che era stato un timido bambino avvicinato dai “mistici” il ramo della polizia che voleva estirpare il vampirismo. Tramite il piccolo Lintom, Pickering, il capo dei mistici, scopre dove si rifugia il padre del ragazzino e gli conficca un paletto nel cuore ma l'astuto genitore sfugge alla morte grazie a un giubbotto antipaletto(!) e riesce a vampirizzare il nemico.
Il terzo episodio riguarda i Ghouls, esseri che si nutrono di cadaveri, e vivono in un paesino isolato che un regista raggiunge cercando la location più adatta per un film dell'orrore. Lo aiuta Luna, una Hum-ghoul (figlia di un'umana e un ghoul) che vorrebbe vivere una vita normale ma la ragazza muore durante la fuga e anche il regista non riesce a sfuggire al destino.
Dopo quest'interessante serata il vampiro Eramus convince gli altri mostri ad accettare nel club Chetwynd-Hayes in quanto rappresentante della razza umana, la più violenta e omicida che abbia abitato il pianeta.
Ultimo film prodotto dalla Amicus, una casa cinematografica inglese specializzata soprattutto in produzioni horror, come la Hammer. E' anche l'ultimo film del regista Roy Ward Baker, noto regista di pellicole dell'orrore ma che ha firmato anche La tua bocca brucia, il film che ha rivelato le doti drammatiche di Marilyn Monroe.
Gli episodi de Il club dei mostri spaziano per temi ed atmosfere, The Shadmock punta sulla tristezza malinconica del protagonista di buon cuore vittima del suo orribile aspetto, The Vampires è sicuramente il capitolo più debole che gioca smaccatamente con l'ironia dei mostri dalla vita “normale”: la madre di Lintom non è una vampira ma una perfetta casalinga e al bambino viene accuratamente tenuta nascosta la vera natura del padre, come poi il ragazzino sia diventato a sua volta vampiro (ereditarietà?) non è dato sapere.
L'ultimo episodio è sicuramente quello più interessante dove i toni horror sono quelli dominanti, c'è tanto di vecchio diario tra le braccia del prete inscheletrito che racconta come i ghouls si sono inpossessati del villaggio e il racconto è fatto tramite disegni di gusto vittoriano con la voce off del regista che legge il resoconto. L'impossibilità dell'uomo di sfuggire al villaggio maledetto nonostante sia arrivato fino all'autostrada e aiutato dalla polizia, dona al capitolo una nota inquietante.
I tre racconti sono legati dalle scene all'interno del club, un vero e proprio locale alternativo dove si esibiscono gruppi punk-rock (B.A.Robertson, The Viewers e The Pretty Things) con uno spogliarello che arriva a mostrare anche le ossa della ballerina. Forme di umorismo nero dai tocchi surreali.
Il monologo di Vincent Price sulla mostruosità della razza umana è diventato abbastanza celebre anche se non aggiunge nulla di nuovo al tema.
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