Dragonwyck
USA 1946 20th Century Fox
con Gene Tierney, Walter Huston, Vincent Price, Glenn Langan, Anne Revere, Vivienne Osborne, Harry Morgan, Connie Marshall, Jessica Tandy, Spring Byington
regia di Joseph L. Mankiewicz
Miranda Wells, giovane figlia di agricoltori, viene invitata da un lontano parente della madre, il latifondista Nicholas Van Ryn, a trasferirsi nel suo castello come istitutrice e dama di compagnia della giovane figlia Katrine. Miranda è entusiasta del trasferimento e si invaghisce di Nicholas che pure è un desposta con i suoi mezzadri e intimorisce moglie e figlia. Poco tempo dopo la morte della prima moglie di Nicholas, l'uomo chiede a Miranda di sposarlo, il loro sembra un matrimonio felice fino alla morte del primogenito, fatto che Van Ryn non riesce ad accettare e in camera della moglie compare una pianta di oleandro, come era accaduto per la prima moglie ma il dottor Jeff Turner, da sempre innamorato di Miranda, riesce a sventare il secondo avvelenamento.
Dall'omonimo romanzo di Anya Seto, una cupa variante sul tema di Barbablù, sostenuta da un bianco e nero fortemente contrastato dove prevalgono i toni scuri come gli abissi dell'animo di Nicholas Van Ryn superbamente interpretato da Vincent Price, ben prima di diventare un'icona del cinema horror; il suo personaggio è roso dall'alterigia per la nobiltà delle proprie origini e non sarebbe mai disposto a rinunciare al suo diritto al latifondo che stride con i principi americani. Ossessionato dalla perfezione della propria genealogia esternato nel fastidio verso Peggy, la camieria zoppa e soprattutto ossessionato dall'idea di avere un figlio maschio per proseguire la stirpe, Van Ryn finisce vittima della droga dopo che neppure la seconda moglie riesce a dargli l'agognato erede.
Miranda Welles è una diciottenne che sogna di vedere il mondo e lasciare il Connecticut, la sua ingenuità è compensata dagli insegnamenti puritani del padre, un intenso Walter Huston, che le permettono di non subire i modi scostanti della nobiltà newyorkese e le attirano le simpatie del Dr. Turner, il medico dei contadini di Van Ryn, da sempre in aperto contrasto con il proprietario terriero.
Se molto spazio è dato allo scontro di classe, l'aspetto gotico della trama è rappresentato dalla leggenda dell'antenata dei Van Ryn che ha maledetto la stirpe dopo che il marito le aveva strappato il figlioletto per allevarlo secondo le regole del casato: tutti i Van Ryn la sentono suonare l'amato arpicordo ogni volta che una tragedia si sta per abbattere sulla famiglia.
Il castello di Dragonwyck avrebbe dovuto portare la firma di Ernst Lubitsch, che già malato, si limita alla produzione e lascia la regia all'esordiente Joseph L. Mankiewicz.
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