Italia 2015
con Elio Germano, Astrid Berges-Frisbey, Valerio Binasco, Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Marco D'Amore
regia di Claudio Cupellini
Sul roof garden di un hotel di lusso parigino si incontrano Fausto, cameriere italiano e Nadine, aspirante modella che partecipa a un casting. Per conquistarla lui le mostra la suite più costosa dell'albergo ma il cliente rientra inaspettatamente e viene malmenato da Fausto che sconta due anni di galera col pensiero fisso di Nadine. La ragazza intanto ha fatto carriera a Milano ma il giorno della scarcerazione si presenta davanti alla prigione. Fausto torna a Milano con lei e dopo una serie di lavori insoddisfacenti prende in prestito i soldi che la ragazza ha messo da parte e si compra la quota di una discoteca...
Tra noir e melodramma sentimentale contemporaneo, un film dove l'ostacolo più grande all'amour fou tra Nadine e Fausto è rappresentato dal denaro: l'uso indebito della suite li mette nei guai all'inizio e li lega profondamente, l'inadeguatezza di Fausto che a Milano trova solo lavori umili mentre Nadine ha sempre più successo, il furto o prestito dei risparmi di lei portano all'incidente in auto che stronca la carriera della modella che finisce a fare la barista mentre il locale di Fausto ha sempre più successo e dopo la rottura con Nadine si fidanza con Francesca, figlia di un magnate dell'industria alberghiera che affida uno dei suoi hotel al futuro genero. Il furto di Nadine al suo datore di lavoro culmina con l'omicidio dell'uomo e il carcere per la ragazza.
Tra i percorsi che allontanano e riavvicinano Fausto e Nadine, tornano l'albergo e il carcere, due non luoghi che stanno a simboleggiare lo spaesamento di una generazione: per quanto “poveri” i due ragazzi non sono certo in condizioni disperate eppure emergere è la loro priorità, qualcosa che va oltre all'ambizione e li porta a gesti di violenza incontrollati le cui conseguenze sembrano essere messe in conto: non c'è nessuna vergogna nel finire il galera, solo il dolore della lontanza della persona amata che rappresenta l'unico punto di riferimento: che siano nel loro paese d'origine o in quello straniero che li ospita, Fausto e Nadine non possono contare su nessun altro che sé stessi, della loro vita non viene mai raccontato nulla su qualche persona che rappresenti un legame; l'amicizia è solo un vincolo da sfruttare per far carriera come dimostra il rapporto tra Nadine e Nicolas che la aiuta a far carriera in cambio di sesso e quello tra Fausto e Sandro il cinquantenne gabazzone che finisce suicida dopo che Fausto ha lasciato l'Alaska per lavorare per il futuro suocero.
Uno spaccato di società contemporanea raccontato anche con uno stile contemporaneo: l'antefatto, fino a quando Fausto non esce di galera, è ambientato tutto in Francia ed è recitato tutta in francese e sottotitolato.
Cupellini, per altro, è uno dei registi di Gomorra la serie fin dalla prima stagione del 2014 e la terza stagione è affidata solo a lui e Francesca Comencini visto il trasferimento di Sollima a Hollywood per Sicario 2. In Alaska si può trovare uno stile di regia che è diventato caratteristico anche della serie tv: il gioco tra i campi lunghi degli esterni, le geometrie stranianti di una città ostile contrapposti alle riprese ravvicinate dei personaggi, a sottolineare l'intima lotta senza quartiere necessaria per sopravvivere anche fuori dal ghetto criminale di Gomorra.
Commenti