Italia 1970 P.A.C.
con Ira Fürstenberg, William Berger, Edwige Fenech, Howard Ross, Teodoro Corrà, Ely Galleani, Maurice Poli, Mauro Bosco
regia di Mario Bava
In una lussuosa villa a picco sul mare su un'isola disabitata, sono riunite quattro coppie: tre ricchi imprenditori che vogliono convincere uno scienziato a vender loro la sua formula per una nuova resina industriale, le loro compagne, un cameriere e Isabel, una ragazzina figlia dei custodi assenti. Tra festini e tradimenti sentimentali, la trattativa procede a fatica e proprio quando lo yacht ha lasciato completamente isolati gli invitati, una serie di morti misteriose inizia a decimare gli ospiti della villa..
Variazione sul tema de i 10 piccoli indiani di Agatha Christie, con una trama piuttosto sfilacciata che richiede una spiegazione finale, peraltro piuttosto ironica, per far capire chi è l'assassino e il suo movente anche se non si capisce se la collaborazione con l'unico elemento estraneo al gruppo nasca prima della vacanza o si sviluppi sull'isola.
Pur nella trama un po' assurda si può notare una certa critica sociale verso questi ricconi spinti solo dal denaro con mogli succubi usate come pedine per i loro interessi.
Il regista è più interessato alla messa in scena che al plot ma per lo spettatore l'esperienza è comunque soddisfacente: il gusto per le immagini e la composizione di Bava rendono accettabile una trama risibile e comunque l'atmosfera di tragedia incombente è resa con maestria.
Se il precedente Diabolik era una divertente messa in scena pop e fumettistica, 5 bambole per la luna d'agosto rappresenta un mondo più raffinato, gli interni della villa sono elegantissimi e al contempo claustrofobici, gli elementi decorativi, le biglie trasparenti, diventano un elemento per introdurre un delitto con l'espediente molto amato da Bava di seguirne la corsa giù per le scale, nel loro tragitto sembrano trasformarsi in bolle di schiuma, perfetta introduzione al cadavere che si trova in piscina.
Il titolo apparentemente slegato dal film fa riferimento ai cinque cadaveri avvolti nel cellophane e conservati nella cella frigorifera: chissà se Lynch, estimatore di Bava ha pensato a questa scena per il ritrovamento di Laura Palmer, esplicita invece la citazione di Tarantino che nello Showdown at House of Blue Leaves di Kill Bill voll.1 fa spegnere la luce esattamente come fa il cameriere nel finto omicidio iniziale.
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