Ladies of the Chorus
USA 1949 Columbia
con Marilyn Monroe, Adele Jergens, Rand Brooks, Nana Bryant, Steven Geray
regia di Phil Karlson
Mae e Peggy Martin, madre e figlia, sono ballerine di fila in uno spettacolo di varietà; quando la prim'attrice viene cacciata il direttore chiede a Mae di prendere il suo posto ma la madre lascia che sia la figlia a debuttare e Peggy diventa ben presto “the queen of burlesque” facendo innamorare un giovane di buona famiglia che la chiede in moglie. Mae acconsente alle nozze solo se famigliari e parenti dello sposo approvano il mestiere di Peggy ma Randy Carroll non dice nulla alla madre e il giorno del fidanzamento gli orchestrali riconoscono la ragazza nell'imbarazzo generale che verrà spazzato via da un'alzata d'ingegno della brillante Mrs.Carroll.
Commediola sentimentale insignificante che passa alla storia per essere il film in cui Marilyn Monroe debutta come protagonista: il suo nome è sopra i titoli di testa, il suo comprimario è Rand Brooks, l'attore che interpretò il povero Carlo Hamilton, primo marito di Rossella in Via col Vento.
La futura diva è graziosissima e adorabile, perfetta nel ruolo dell'ingenua senza ancora la malizia che ne farà un sex-symbol; Marilyn rispecchia fedelmente il personaggio che porta sullo schermo: una ragazza educatissima (chiama la madre “mother”) di buoni studi che dopo la laurea decide di lavorare nel mondo dello spettacolo come la madre, la vera protagonista del film. L'amore tra Peggy e Randy fila senza intoppi e rischia di essere rovinato solo le remore di Mae Martin, che rievoca attraverso alcuni flash back il suo infelice matrimonio, distrutto proprio dalle differenze sociali e dai pregiudizi sulle ballerine. Ovviamente la gravidanza le ha stroncato anche la carriera e non le resta che fare la ballerina di fila ancora oggi, nascondendo i capelli ingrigiti con una inquietante parrucca bionda.
Per fortuna l'arzilla suocera non si lascia scomporre dalla diversa estrazione sociale e per evitare lo scandalo si esibisce alla festa di fidanzamento millantando a sua volta un passato da cantante che spegne ogni pettegolezzo.
Il plot, oltre che buonista, è oggettivamente poco credibile, fortunatamente il film dura solo 60 minuti e i numeri musicali sono molto piacevoli: Marilyn canta la celeberrima Every Baby Needs a Da Da Daddy.
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