La Nuit de Varennes
Francia, Italia 1982 Gaumont
con Marcello Mastroianni, Hanna Schygulla, Jean-Louis Barrault, Harvey Keitel, Andréa Ferréol, Daniel Gélin, Laura Betti, Jean-Claude Brialy, Pierre Malet, Enzo Jannacci, Jean-Louis Trintignant, Didi Perego
regia di Ettore Scola
Giugno 1791: lo scrittore libertino Nicolas Edmé Restif de la Bretonne viene a sapere, in un postribolo di strani movimenti al palazzo reale e decide di controllare, finendo per salire su una carrozza di posta per seguire una contessa austriaca in incognito che sta portando gli abiti da parata al re in fuga per ricongiungersi con le forze realiste ma la fuga dei Borbone termina a Varennes con la cattura che li porterà alla ghigliottina..
Introdotto e chiuso dalla narrazione della rivoluzione francese da parte di un saltimbanco italiano interpretato da Enzo Jannacci, Il mondo nuovo è un film profondamente malinconico che sa giustificare le ragioni di una rivoluzione ma ha anche la capacità di guardare con affetto un mondo che sta scomparendo, incarnato dai suoi eroi ormai decrepiti, in primis il vecchio Casanova anche lui in incognito e in fuga dal suo ultimo padrone, il conte di Waldstein, i cui scagnozzi alla fine riusciranno a riacciuffarlo per riportarlo in Boemia.
Vecchio e malato il grande seduttore riesce ancora ad affascinare le tre dame che viaggiano sulla diligenza: la contessa de la Borde che si è innamorata di lui quando lo vide a corte quindici anni prima, la vedova Gagnon che propone a Casanova di condividere con lei la vecchiaia e la cantante italiana Virginia Capacelli che con tutto il suo cinismo non disdegnerebbe le attenzioni del vecchio libertino.
Tra i due vecchi libertini, Restif e Casanova è simpatia immediata e a un certo punto si pensano anche suocero e genero ma solo per non deludere una vecchia amante: il settecento che sta per finire con loro è un secolo teatrale di parrucche e volti incipriati, di bugie dette per spirito di galanteria.
In carrozza viaggiano altri personaggi, l'inglese Thomas Paine, considerato uno dei padri della rivoluzione americana, un rivoluzionario che rischierà a sua volta la ghigliottina a Parigi per aver criticato l'esecuzione dei reali francesi. Nel 1791 è ancora un giovane studioso al seguito del ricco De Wendel di cui sta visitando le avveniristiche miniere, del resto siamo anche alle porte della rivoluzione industriale.
La carrozza è un piccolo mondo dove questi spiriti superiori s'incontrano e commentano inizialmente con superficialità gl'inconsueti accadimenti, forse non troppo consci della portata degli eventi ma l'incontro con un popolino sempre più violento fa capire quanto sia venuto meno il legame tra il popolo e il sovrano che non è più il “bon papa” e alla fine anche la contessa dovrà arrendersi all'evidenza nonostante s'inchini di fronte agli abiti del sovrano che rivestono solo un manichino.
I vecchi protagonisti di un'epoca che si sta concludendo anticipano il finale tragico che toccherà a Luigi XVI e Maria Antonietta ma anche le pagine più tragiche della Storia quando si compiono, si scrivono nell'inconsapevolezza e quanto è contemporaneo l'affollarsi della gente nella bottega del ceraio Monsier Sauce che sta ospitando i sovrani, com'è televisivo il raccontare dei Sauce a chiunque lo chieda, con le stesse parole l'incontro emozionante con i reali, di cui anche la contessa de la Borde intravede solo i piedi, ridotta ormai al rango di una spettatrice comune.
La storia di un episodio storico di portata eccezionale, visto dagli occhi dei contemporanei, raccontata da un saltimbanco sotto un ponte della Senna offre un ennesimo coup de theatre quando Restif risale dal bordo della Senna per ritrovarsi nell'epoca contemporanea, mostrando gli effetti di quel mondo nuovo germinato due secoli prima che ha perso in grazia e bellezza guadagnando in libertà, bene così fragile da dover essere perennemente salvaguardato, come ammonisce il lungimirante Restif.
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