Nel futuro post apocalittico del 2049 intelligenze artificiali sempre più evolute sono al servizio dell'uomo. L'agente K è un Nexus di ultima generazione che lavora per la polizia di Los Angeles con il compito di ritirare i vecchi modelli ribelli. Quando rintraccia e uccide il replicante Sapper Morton che vive solitario in una fattoria, K trova una sorta di bara sepolta accanto a un vecchio albero, all'interno vengono scoperti i resti di una Nexus femmina morta per le conseguenze del parto: è Rachel, il modello esclusivo della Tyrell fuggito con Deckard.
La notizia è sconvolgente perché nessuno ha mai sospettato che i replicanti fossero in grado di riprodursi anche se il capo dell'azienda che ha rilevato la produzione di androidi, Niander Wallace, da tempo sogna di creare umanoidi in grado di riprodursi per colonizzare gli extra mondi su cui far rifiorire la civiltà terrestre.
Nelle sue ricerche del bambino androide, K si convince di essere il figlio di Rachel e Deckard e si mette sulle tracce del presunto padre che trova tra le rovine dell'antica Las Vegas completamente distrutta dalle radiazioni. Ma K è stato seguito e Deckard viene condotto da Wallace che cerca di comprarlo proponendogli una fedele riproduzione di Rachel. Intanto K, salvato da un gruppo di androidi ribelli scopre il segreto che si cela dietro la misteriosa nascita del figlio di Rachel e Deckard.
attenzione spoiler
Trama piuttosto complessa per uno dei film più attesi degli ultimi anni e che non ha avuto il successo sperato al botteghino.
Si tratta di una buona pellicola ma pensare che potesse essere all'altezza dell'originale era impensabile, l'unica idea davvero originale è quella di far credere che K sia erede di Deckard e poi fargli seguire il destino di Roy Batty con tanto di ripresa della musica di Vangelis con una morte sotto la neve invece che sotto la pioggia.
Per il resto Blade Runner 2049 non si discosta troppo dalla pioggia di sequel o prequel di classici scifi degli ultimi anni da Star Wars ad Alien: con l'obbligo di non discostarsi troppo dall'originale per non tradire i vecchi fan dei film originali che non sono poi neppure così anziani (e lo affermo parlando con cognizione di causa!)
Scatta quindi l'obbligo di esasperare alcuni tratti salienti: l'amore tra il replicante K e l'intelligenza artificiale Joi che si manifesta solo in un ologramma enfatizza l'amore impossibile tra Deckard e Rachel, mentre Mariette è una Prissy meno inquietante e Luv una Rachel maggiormente in grado di controllare le proprie emozioni.
Di certo anche se i nomi di richiamo sono maschili, l'universo di Bale Runner 2049 è declinato al femminile come dimostrano anche i personaggi del Tenente Joshi e quello di Freysa, capo dei Nexus ribelli.
Ridley Scott sta dimostrando da tempo un'attenzione morbosa ai sui due capolavori Alien e Blade Runner, se del primo si sta quasi perdendo il contro tra sequel e prequel per il secondo film non si contano le versioni riviste e corrette per ogni anniversario dalla director cut in poi anche se il sequel sembra ispirarsi alla prima versione con il lieto fine della fuga di Deckard e Rachel imposto dalla casa di produzione e realizzato con scene di scarto di Shining di Kubrick quindi in un mondo metacinematografico i due fuggitivi stanno correndo verso l'Overlook Hotel, dove solo un destino di morte poteva toccare a Rachel, pur non trovando nessun psicopatico sulla propria strada.
La morale sembrerebbe dunque quella di fermarsi al primo film, come conferma anche il responso del pubblico ma l'incontro tra Deckard e la vera figlia, Ana Stelline, lascia la via aperta per nuovi capitoli della saga che ho il vago sentore, parlando di extramondi, che voglia allacciarsi all'attuale prequel di Alien dove il tema della coscienza degli androidi è il tema portante.
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