GB 1970
con Roger Moore, Hildegard Neil, Olga Georges-Picot
regia di Basil Dearden
Harold Pelham è un austero imprenditore inglese che rischia la vita in un incidente di macchina, all'ospedale il suo cuore smette di battere per qualche momento ma tutto sembra risolversi felicemente. Quando torna al lavoro, però iniziano a succedere cose strane: sempre più gente gli racconta di averlo visto in luoghi che lui non ricorda assolutamente fino a quando diventa chiaro che esiste un'altra persona che si spaccia per lui, Pelham da la caccia al suo sosia e quando finalmente lo incontra scopre una sconvolgente verità..
Misconosciuto thriller fantastico, tratto dal romanzo The Strange Case of Mr Pelham di Anthony Armstrong, è l'ultimo film girato da Roger Moore prima di vestire i panni di 007 nel 1973 e la pellicola contiene accidentalmente (?) alcuni riferimenti alla saga dell'agente segreto: parlando dello spionaggio industriale di cui è vittima l'azienda di Pelham l'attore dice che non bisogna essere James Bond per fare la spia; inoltre la macchina del sosia di Pelham è una Aston Martin.
L'uomo che uccise se stesso è una pellicola dai risvolti psicanalitici: la sospensione tra la vita e la morte ha causato uno sdoppiamento della personalità quindi tutti gli aspetti che Pelham teneva repressi si sono manifestati nel suo doppio, pregiudicato negli affari, seduttore disinvolto nella guida. La sequenza iniziale, però, lascia intendere che ci sia una causa esterna a causare l'incidente: forse Pelham non è più in grado di reprimere certi aspetti del suo carattere e cerca un modo per sbloccare la situazione, foss'anche la morte.
Il film è l'ultimo lavoro del regista Basil Dearden, attivo dalla fine degli anni '30 che qui fa un buon uso delle tecniche di ripresa e montaggio per catturare lo spettatore. Roger Moore è bravo nell'interpretare il doppio ruolo stando inoltre sempre in scena.
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