USA 1942
con Veronica Lake, Fredric March, Robert Benchley, Susan Hayward, Cecil Kellaway, Robert Warwick
regia di René Clair
Nel New England puritano del 1672 vengono mandati al rogo uno stregone e una strega, padre e figlia denunciati da Jonathan Wolley. Irene ha avuto però il tempo di maledire tutti i Wolley che non troveranno mai la felicità in amore nei secoli a venire e in questa condizione si trova Wallace, discendente di Jonathan, prossimo ad esser eletto governatore e comandato a banchetta dalla fidanzata Stella figlia del magnate che lo sostiene alle elezioni.
Durante un temporale la quercia che imprigiona le anime di Daniele e Irene si spezza e i due possono tornare sulla Terra per vendicarsi dei Wolley ma Irene beve per errore il filtro d'amore preparato per Wallace..
Al secondo film americano, dopo L'ammaliatrice, Rene Clair torna alla commedia fantastica che ha per protagonista un'adorabile Veronica Lake con la sua conturbante pettinatura “allo schiaffo”.
Come sempre nei film di Renè Clair vige la leggerezza: nessun dramma per il rogo iniziale che non viene mostrato, l'attenzione del regista è spostata sull'”intervallo” per portare la legna con conseguente vendita di pop corn (pardon! mais abbrustolito) al pubblico.
Dalla presa in gira del pubblico si passa alla citazione cinematografica: mentre si vede l'effetto della maledizione sui Wolley attraverso i secoli l'episodio del 1861 si apre con il lancio di un vaso, proprio come in Via col Vento, che sortisce l'effetto di far arruolare immediatamente il malcapitato marito (tutti i Wolley sono interpretati da un ottimo Frederich March).
Molto divertente la sequenza della continua interruzione del matrimonio, poi il film scorre verso l'happy end finale nonostante lo stregone Daniele non approvi il matrimonio della figlia con il loro mortale nemico e tenti di dividerli. Qualche sbilanciamento tra la prima e la seconda parte ma il film ha avuto diversi problemi in fase di scrittura con l'abbandono prima di Dalton Trumbo e poi di Preston Sturges.
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