USA 1953 Columbia
con Glenn Ford, Gloria Grahame, Lee Marvin, Jocelyn Brando, Alexander Scourby, Jeanette Nolan
regia di Fritz Lang
Il sergente della omicidi Dave Bannion è chiamato a constatare il suicidio di un collega, Tom Duncan. Sembrerebbe tutto a posto ma quando l'amante di Tom viene trovata seviziata e uccisa dopo aver confidato a Bannion i suoi dubbi sul suicidio, il detective si mette a indagare nonostante arrivino delle minacce a casa sua. Quando la moglie muore nell'eplosione dell'auto, Bannion dichiara la sua guerra personale a Mike Lagana, il boss che comanda anche la polizia. Ad aiutarlo solo qualche collega e Debbie, la fidanzata del sadico Vince Stone, braccio destro del boss.
Noir teso e anticipatore dell'archetipo del giustiziere solitario che dominerà i film degli anni '70.
Come sempre Lang indaga l'animo umano portandone alla luce le ambiguità ponendo i suoi personaggi davanti a scelte molto forti: da subito Bannion è avvisato "amichevolmente" dal suo capo di non pestare i piedi a Lagana ma il poliziotto prosegue per la sua strada mettendo a repentaglio la vita dei suoi famigliari: oltre all'omicidio della moglie, Lagana vorrebbe rapire anche la figlioletta di Bannion pur di riuscire a fermarlo ma la battaglia solitaria di Bannion colpisce la coscienza degli amici e colleghi di Bannion che iniziano ad aiutarlo, forse per questo, quando si trova faccia a faccia con gli assassini, Bannion riesce a reprimere il sentimento di vendetta e non ucciderli ma consegnarli alla giustizia ritornando ad essere, nel finale, un semplice poliziotto al servizio della comunità.
Sono molto interessanti i ruoli femminili della pellicola: Katie Bannion è una moglie comprensiva, Lucy, l'amante di Duncan, è quella che ha dato la forza al poliziotto corrotto di lasciare un memoriale sulle connivenze del potere civile con il malavitoso Lagana (che agisce sempre sotto il ritratto della madre).
Bertha Duncan, la vedova di Tom, è invece una donna perfida, che non esita a chiamare Lagana per ricattarlo prima di avvisare le autorità del suicidio del marito.
Infine c'è Debbie, fidanzata svampita del violento Vince, rimane subito colpita dal coraggio di Bannion e lo segue pagando a caro prezzo la sua decisione: Vince la sfregia gettandole addosso una caraffa di caffè bollente, il volto sfigurato della donna diventa simbolo della sua doppia natura (ma già le erano state riservate molte scene davanti allo specchio, classico espediente per dimostrare l'ambiguità di un personaggio).
Buona, ingenua ma anche perversa e determinata: si vendica di Vince sfregiandolo a sua volta con caffè bollente ma soprattutto uccide Bertha in mondo che le carte di Tom Duncan arrivino ai giornali.
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