con Sacha Guitry, Lucien Baroux, Jacqueline Delubac, Jeanne Boitel
regia di Sacha Guitry
Un maestro di scuola, quando si accorge della data sul calendario, interrompe la lezione di matematica e racconta agli alunni la storia degli Champs-Élysées, il più importante viale parigino a partire dall'omicidio di Concino Concini, fiorentino confidente di Maria de Medici da parte del di lei figlio, il giovane re Luigi XIII. Raccontando dell'evoluzione degli Champs-Élysées, da foresta a viale emblema di Francia, il professore racconta anche la storia della propria famiglia: suo nonno era figlio illegittimo di Luigi XV mentre il padre è nipote di Marat e sua madre è figlia illeggittima di Napoleone, avuta a Sant'Elena.
Come dice la didascalia introduttiva il film è una fantasia cinematografica una cavalcata attraverso i secoli, la creazione di una genealogia fittizia che unisce tutti i grandi di Francia dal Re Sole a Napoleone passando per la rivoluzione.
La data che ha attirato l'attenzione del maestro e che gli ha fatto interrompere la lezione è quella della sua morte: dai tempi di Luigi XV tutti gli uomini da cui discende hanno un figlio a cinquantaquattr'anni e muoiono dieci anni dopo, a sessantaquattro, l'ultima lezione che il maestro impartisce quindi ai suoi scolari con l'aiuto del figlioletto è quella di riconoscere la grandezza della francia «Vive la France» nonostante, o proprio grazie alle sue anime diverse e complementari. Una bella lezione per noi italiani che dobbiamo ancora pacificarci per gli eventi di settant'anni fa e tutti quelli a seguire.
Sacha Guitry, oltre che regista è il professore - voce narrante e interpreta i ruoli principali : Luigi XV, Napoleone III e gli antenati del maestro da adulti.
Notevole l'acume delle sue battute «l'amava ancora il che significa che l'amava già di meno» a proposito del sentimento di Luigi XV per la Pompadour.
Anche la regia regala guizzi molto piacevoli nei movimenti di macchina ed è da segnalare il montaggio alternato della doppia caccia al cinghiale di Luigi XIII: il povero Concini divide le sorti dell'animale ucciso dal re.
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