con Charles Denner, Danielle Darrieux, Michèle Morgan, Hildegarde Neff
regia di Claude Chabrol
Per mantenere la famiglia durante la prima guerra mondiale, il cavaliere del lavoro Henri Landru decide di sedurre e sposare ricche vedove e di eliminarle per intascarne i beni. La sorella di una delle vittime lo riconosce dopo alcuni anni e Landru viene scoperto. Le alte cariche dello stato alimenteranno il clamore mediatico attorno al caso per far passare in secondo piano gli accordi di pace che creano malcontento tra la popolazione.
Dopo Monsieur Verdoux di Charlie Chaplin, anche Chabrol racconta la storia dell'assassino seriale avvalendosi della sceneggiatura di Françoise Sagan.
Il film ha un tono volutamente scanzonato e rivela una certa simpatia per l'assassino che rappresenta il contraltare della ragion di Stato: se la nazione ha il diritto di mandare a morire i giovani in guerra come raccontano le immagini di repertorio in contrasto con le scenografie pastello in cui si muove Landru, perché un singolo non deve avere il diritto di uccidere per sopravvivere, per altro senza far soffrire le vittime e regalando loro un'ultima gioia d'amore?
Perché la folla s'indigna tanto per un serial killer piuttosto che per la guerra, soprattutto dopo esser stato spettatrice indifferente come gli inglesi, vicini di casa di Landru che si lamentano sempre del cattivo odore prodotto dal camino ma si limitano a chiudere le finestre.
A sottolineare come la storia di Landru sia solo una critica alla società, non vengono mai mostrati gli omicidi, basta il fermo immagine sul volto della donna e l'uso della musica per lasciare intuire il destino della vittima. La benevolenza verso l'assassino è, ovviamente, paradossale: a ricordarlo le uniche scene inquietanti, quelle notturne del camino che brucia le vittime di Landru che rimanda agli orrori nazisti della Seconda Guerra Mondiale.
Godibile anche la ricostruzione della Belle Époque nei costumi e negli arredi, il cinema degli albori viene ricostruito nella composizione di alcune scene a telecamera fissa, soprattutto di Landru in relazione con le sue vittime.
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