Usa 1936, Universal
con William Powell, Carole Lombard, Mischa Auer, Alice Brady, Gail Patrick, Eugene Pallette
regia di Gregory La Cava
Durante una caccia al tesoro tra i ricconi di Central Park, nella lista degli oggetti da trovare, è compreso anche un "dimenticato", un barbone. Le sorelle Bullock trovano il clochard Godfrey in una discarica ma l'uomo indispettito dai modi altezzosi della sprezzante Cornelia, le preferisce Irene, l'eterna seconda. Quando la ragazza capisce quanto sia stato umiliante per Godfrey presenziare alla caccia al tesoro, gli offre il suo aiuto ma l'uomo chiede solo un lavoro e diventa così il maggiordomo di casa Bullock..
Gregory la Cava è un maestro dimenticato della commedia anni '30, con la stessa attenzione di Cukor alla psicolgia dei personaggi femminili e infatti le quattro donne di casa Bullock, madre, le due figlie e la cameriera sono un compendio perfetto di svagatezza, alterigia e falso cinismo messi in crisi dall'arrivo dell'inappuntabile maggiordomo..
Come Frank Capra, anche La Cava racconta la grande depressione ma se Capra è l'interprete dell'ottimismo del New Deal, per Gregory La Cava i soldi sono il motore del mondo e la fortuna economica è sempre traballante: Godfrey è in realtà un rampollo della buona società di Boston che si è rovinato per una donna, Mr. Bullock sta per essere rovinato da una speculazione sbagliata e sarà proprio l'acume per gli affari di Godfrey a salvarlo dalla bancarotta per sdebitarsi di avergli dato un lavoro.
Tutto il film è basato su antinomie a partire dai titoli di testa costruiti con le luci della sfavillante notte newyorkese ma la sequenza d'apertura è sulla baraccopoli dei barboni nella discarica sotto il Queensboro Bridge.
La classe di Godfrey e l'esperienza acquisita nei rovesci della vita gli permettono di assistere imperturbabile alle follie di casa Bullock, dando al regista l'oppurtunità di mettere alla berlina lo stile di vita degli arricchiti che vivono inconsapevoli di quel che li circonda, tema questo profondamente attuale senza che oggi si sia trovato un modo per stigmatizzarlo.
L'unica variabile fuori controllo resta l'amore da cui Godfrey fugge dopo la drammatica esperienza che lo ha buttato sul lastrico: tutte le donne di casa Bullock sono un po' innamorate di lui ma l'uomo non riesce a sfuggire all'incantevole ostinazione di Irene che se lo sposa e chissà se la pungente battuta finale "Tranquillo Godfrey.. durerà solo un minuto" allude anche al breve matrimonio occorso tra la Lombard e Powell nei primi anni '30.
L'impareggiabile Godfrey è il primo film ad esser nominato in tutte quattro le categorie per attori, maschile e femminile, protagonista e non protagonista. Purtroppo non vinse nessuno dei sei premi a cui era candidato (anche miglior regia e miglior sceneggiatura non originale) ma resta la bravura impareggiabile degli attori: Carol Lombard in ascesa da alcuni anni, conferma definitivamente le sue doti per la commedia, anche il carismatico protagonista William Powell avvalora la sua bravura. Fondamentale l'apporto dei due attori non protagonisti: Alice Brady, nei panni di Mrs Bullock, si interessa, più che alle figlie e ai problemi quotidiani, alla sorte del suo protégé Carlo, sedicente artista che vive alle spalle dei Bullock, interpretato da un divertentissimo Mischa Auer.
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