USA 1959 Warner Bros
con Audrey Hepburn, Peter Finch, Dean Jagger
regia di Fred Zinnemann
Gabrielle van Der Mal è la figlia di un celebre chirurgo belga che per spirito di abnegazione decide di farsi suora per andare missionaria nel Congo belga. Suor Lucia sarà un'ottima infermiera ma perderà la sua quotidiana battaglia per essere una buona suora lasciando il velo quando il padre viene ucciso in un bombardamento nazista.
Tratto dall'omonimo romanzo di Kathryn Hulme che s'ispira alla storia vera dell'ex religiosa Marie Louise Habets, La storia di una monaca è un solido dramma ben diretto e recitato che si conferma in pieno figlio della sua epoca: ha valore quasi documentaristico nel raccontare i riti della vita monastica e la vita degli indigeni africani mentre la trama sottolinea molto bene la lotta quotidiana di Suor Lucia per essere una buona suora ed adeguarsi perfettamente alla regola. Il dubbio fin dal principio è che la donna sia spinta più che dalla vocazione, dalla forza di volontà di non venir meno alla sua promessa. Audrey Hepburn resta comunque molto brava nel rendere i tormenti della donna.
Che la vita monacale non sia facile, addirittura quasi sempre votata all'infelicità trapela dagli austeri primi piani delle monache giovani o anziane che assistono ai vari riti di passaggio. Le uniche figure felici sembrano le madri superiori che reggono i vari conventi: severe o materne sembrano aver raggiunto la pace interiore per cui Gaby lotta tanto.
Anche in Congo le missionarie sono felici e anche suor Lucia sembra aver raggiunto un suo equilibrio (ovviamente più a favore dell'attività da infermiera) e la stima del dottor Fortunati che -come il padre di Gaby- nota subito quanto poco la donna sia tagliata per la vita religiosa.
L'immagine delle missioni è però piuttosto stereotipata: i poveri africani redenti rappresentano il buon selvaggio e si può perdonare l'uccisione di una suora (che profeticamente si era detta disposta a tutto pur di far convertire l'inservente Ylunga).
Resta però impossibile perdonare, anche per una suora, la barbarie nazista sul civile suolo europeo, che richiede uno schieramento. Un tema da film di propaganda fuori tempo massimo visto che la pellicola è del 1959.
Girato anche in Italia, nel film si vede brevemente Ave Ninchi nei panni della suora dell'economato venuta a ritirare la dota all'ingresso delle novizie in convento.
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