The Canterville Ghost
USA 1944 MGM
con Charles Laughton, Robert Young, Margaret O'Brien
regia di Jules Dassin
Ospiti in un secolare castello, un plotone di soldati americani non si lascia intimidire da Simon di Canterville, lo spettro più spaventoso d'Inghilterra da trecento anni, da quando il padre lo maledisse per un gesto di codardia condannandolo a vagare fino a quando un suo consanguineo non lo riscatterà con un gesto di coraggio. Tra i soldati c'è Charlie (in originale Cuffy) Williams che si scopre essere un pronipote del fantasma: riuscirà il soldato a superare la proverbiale codardia dei Canterville?
Ispirato all"omonimo racconto di Oscar Wilde, il film è una divertente commistione di fantasy e film di propaganda.
Come nel testo di Wilde si gioca molto sulle differenze culturali tra inglesi e americani: tanto i primi sono legati alle loro tradizioni secolari, tanto i secondi non hanno storia su cui costruire una tradizione.
Finché in Williams prevale la parte "americana" non si lascia intimidire dalle teatrali apparizioni del fantasma e insegna anche alla piccola Lady Jessica a non aver paura del tremendo antenato; nel momento in cui scopre di appartenere a una famiglia nota per la sua vigliaccheria, Williams si lascia suggestionare e rischia di mandare a monte un'azione militare ma quando le sorti dei suoi compagni dipenderanno solo da lui, Charly ritroverà tutto il suo coraggio, riscattando anche Sir Simon.
Buona la prova attoriale soprattutto dei due protagonisti: Charles Laughton gigioneggia da par suo con un trucco che ricorda un poco quello de L'arte e gli amori di Rembrandt (Rembrandt, 1936) mentre Robert Young passa con disinvoltura dai toni leggeri a quelli drammatici. Margaret O'Brien è al limite del lezioso ma resta una figura gradevole.
Nonostante i problemi di realizzazione, con il cambio di regia a riprese già inoltrate, passando da Norman Z. McLeod, mago della commedia, a Dessin che si farà un nome con i noir e i polar, Lo spettro di Canterville riesce ad amalgamare perfettamente i toni comici e quelli drammatici, restando un classico del fantasy ancora godibile per il pubblico contemporaneo.
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