Il direttore imperiale Krennic recupera lo scienziato Galen Erso che si era rifugiato in un pianeta ai margini dell'Impero con la famiglia per rifiutarsi di continuare la costruzione della Morte Nera. La figlia Jyn viene allevata dal ribelle Saw Gerrera e non ha più nessuna notizia del padre.
Quindici anni dopo Galen Erso riesce a far avere un messaggio all'Alleanza grazie a un pilota disposto a disertare: costretto a terminare suo malgrado la Morte Nera, lo scienziato ha lasciato una falla nella sicurezza che ne permette la distruzione: sarà proprio Jyn a recuperare il file che permetterà all'Alleanza di disfarsi della tremenda arma di distruzione.
Dopo una trilogia prequel e l'inizio di una sequel, la saga di Star Wars dimostra la sua presa sull'immaginario collettivo cimentandosi in una serie di raccordi, film che approfondiscono storie solo accennate nelle saghe principali. Le storie di Star Wars di distinguono dagli episodi perché manca la classica didascalia diagonale che attraversa lo schermo ma ci si limita a un laconico "in una galassia lontana lontana".
La nuova avventura inizia con un film che sviluppa un tema presente nel IV episodio, il Guerre Stellari originale, o Una nuova Speranza come è stato ribattezzato nel restyling anni '90, spiegando come i ribelli siano entrati in possesso delle informazioni che permettono la distruzione della Morte Nera, Rogue one ci racconta che è grazie alla vendetta della famiglia Erso, distrutta dalle bramosie dell'imperatore: Galen prelevato con la forza, la moglie Lyra uccisa e la piccola Jyn costretta a crescere da sola sotto la guida di un ribelle che è costretto a sua volta ad abbandonarla quando la ragazza ha sedici anni.
Il film ha un tocco molto vintage e cerca di riprodurre piuttosto fedelmente le atmosfere del IV episodio, girando negli studi dove fu girato il primo capitolo. L'operazione riesce nei costumi e anche nelle numerose scene con le astronavi che tanto entusiasmarono i ragazzini degli anni '70 ma quando sento dire che il film rispecchia in pieno lo spirito della vecchia trilogia, per rappresentare il mio stato d'animo avrei bisogno della gif del novello Darth Vader che mulinella la spada laser facendo a fettine decine di ribelli.
Quello che a mio parere ha reso grande la prima serie di Star Wars è qualcosa che è venuta a mancare nel cinema contemporaneo, cioè la citazione della commedia brillante, i siparietti tra Leila e Han Solo hanno contribuito a dare calore a una storia che altrimenti rischia di annoiare tra esplosioni e battaglie spaziali.
Anche in Rougue One, Jyn trova l'amore ma arriva alla fine quasi un contentino obbligatorio tra lei e Cassian in vista di una tragedia finale: nessun gioco di sguardi, nessuna schermaglia tra un lui diviso tra gli ordini ricevuti e la stima per la figlia di Galen Erso e una lei troppo impegnata a perseguire il suo intento con determinazione per guardarsi attorno, il pathos sentimentale è dato solo da una colonna sonora sviolinante.
I tocchi umoristici sono riservati come sempre ai droidi qui il protagonista è K-2SO, robot della sicurezza imperiale riconvertito dall'Alleanza: il processo lo ha reso loquacemente inopportuno come uno Sheldon dello spazio.
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