Non ci sono più le quattro stagioni è uno spettacolo teatrale -gratuito- che ha iniziato la sua tournée venerdì scorso a Genova, ai Magazzini del Cotone.
Il tema è quello de cambiamento climatico, illustrato dal metereologo Luca Mercalli senza immagini catastrofiche o previsioni apocalittiche ma dimostrando le variazione climatiche che sono negate ancora oggi attraverso l'arte: quadri come Cacciatori nella neve di Pieter Bruegel il Vecchio, sono la conferma della “piccola glaciazione” che ha coinvolto l'Europa nel XVI secolo.
Se le fluttuazioni termiche sono connaturate al nostro pianeta, gli influssi umani stanno alterando pericolosamente questi dati verso il rialzo e quello che possiamo fare dopo l'approvazione del Patto di Parigi (entrato in vigore proprio il 4/11) ma soprattutto con scelte di vita personali incentrate sul risparmio e il riciclo energetico, possono oramai solo fermare la “febbre” del pianeta a una situazione tollerabile ma non farla regredire del tutto, mentre l'uso insistito di energia fossile, progetto caro al nuovo presidente Donald Trump, potrebbe avere esiti disastrosi e non reversibili.
Ad inframmezzare le spiegazioni di Mercalli gli estrosi interventi della Banda Osiris, un gruppo di quattro strumentisti classici che mi auguro abbiate tutti visto almeno una volta nella vita: nei loro spettacoli stravolgono l'approccio serioso alla musica classica.
Il primo intervento partiva dalla Primavera di Vivaldi per tornarvi saltando da Oyo como va di Santana alla sigla de La famiglia Addams. Molto divertente anche la sfilata sui termini della musica: lento, allegro ecc..
Il mio vivo consiglio è di partecipare alle date future.
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