con Isa Miranda, Andrea Checchi, Irasema Dilian, Gualtiero Tumiati, Nino Crisman
regia di Mario Soldati
La Marchesina Marina di Malombra rimasta orfana, viene accolta nel palazzo sul lago dallo zio conte D'Ormengo. Abituata al bel mondo la fanciulla si annoia nella fosca villa in cui dev'essere reclusa fino al giorno delle nozze, un giorno scopre una lettera accorata di Cecilia, moglie del padre del conte a sua volta imprigionata nella villa perché colpevole di infedeltà coniugale. La lettera è un accorato appello alla vendetta e Marina si convincerà di essere la reincarnazione della donna e di rivivere accanto agli altri protagonisti del passato, conducendoli tutti con sé nella tomba.
Pur con qualche lungaggine di troppo Malombra resta un altissimo esempio di quel cinema calligrafico in auge durante il periodo fascista di cui rappresentava una sommessa forma di protesta: pur di non appoggiare la propaganda di regime ci si indirizzava su storie disimpegnate ma estremamente curate da un punto di vista cinematografico.
Nel film di Soldati spicca la fotografia di Massimo Terzano che sa rendere con effetti di gusto espressionista il gioco d'ombre degli ambienti che riflettono il percorso di alienazione di Marina.
Il tetro palazzo sul lago è la Villa Pliniana di Torno, sul lago di Como, fonte d'ispirazione anche per il romanzo di Fogazzaro per la sua fama di residenza di spettri. Assieme alla villa sono le scene all'Orrido di Osteno a sottolineare gli aspetti gotici della vicenda contrapposti alla quiete del lago che si chiuderà sulla protagonista suicida.
Altro aspetto interessante della pellicola è l'uso del dialetto lombardo una connotazione verista che si stempera nel nascente neorealismo.
Se la fotografia è pittorialista, non manca il riferimento all'arte con un quadro di Hayez ammirato dal giovane Silla come segnalato dalla sezione cinematografica relativa alla fortuna di Hayez nella mostra milanese dedicata al pittore romantico nell'inverno scorso.
Note le vicissitudini del cast che pure ha svolto un ottimo lavoro: Mario Soldati avrebbe voluto per il ruolo di Marina la ventenne Alida Valli che non potè partecipare per problemi contrattuali tra case cinematografiche, il regista si vede quindi costretto a ripiegare sulla quasi quarantenne Isa Miranda che seppe essere all'altezza del ruolo e non sfigurare accanto ad Andrea Checchi, di dieci anni più giovane che interpreta Corrado Silla, il giovane scrittore ammaliato da Marina e vittima della sua follia.
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