Usa 1961 Warner Bros
con Troy Donahue, Claudette Colbert, Karl Malden
regia di Delmer Daves
Parrish McLean si trasferisce nel Connetticut con la madre Ellen, che va a fare la governante nella casa di un coltivatore di tabacco, Sala Post. Mentre il ragazzo scopre la seduzione femminile e viene sfacciatamente corteggiato prima dalla contadina Lucy poi dalla viziata figlia di Sala, la madre si sposa con Judd Raike, il più ricco piantatore della valle. L'uomo è un padre padrone e vorrebbe assoggettare al suo volere anche Parrish che però si ribella ai metodi poco ortodossi con cui Raike guida la famiglia e gli affari.
Vento caldo è il classico melodramma con famiglie patriarcali che si rivelano covi di vipere e i popolani bianchi costretti a giocarsi la dignità; a dirigerlo con mano sapiente c'é Delmer Daves, regista prima di noir poi di western e infine di melodrammi: nel 1959 aveva diretto il celeberrimo Scandalo al Sole che aveva dato la fama a Troy Donahue. In questa pellicola ritroviamo l' attore idolo delle ragazzine anni '60, nei panni di un giovane ribelle che preferisce seguire ciò che gli detta la coscienza invece di piegarsi ai metodi poco ortodossi dei Raike che pure gli garantirebbero la sicurezza economica e l'amore della bella Alison Post che non lo segue nella sua decisione di farsi strada da solo e gli preferisce il matrimonio infelice con Wiley Raike.
Anche la madre, Ellen preferisce fingere di non vedere il carattere da desposta del marito in cambio della ricchezza, ma come dice il vecchio marinaio a Parrish nel dialogo introduttivo del film, i figli devono avere il coraggio di fare la propria strada come il ragazzo dimostrerà nel corso della pellicola, guadagnando l'amore di Paige, ultimogenita di Raike che a differenza dei fratelli, ha il coraggio di opporsi all'ingombrante figura paterna.
Il carismatico e volitivo, per quanto gramo, Judd Raike è interpretato magistralmente da Karl Malden che io ricordo in ruoli magari anche perfidi ma sicuramente più remissivi. Quello di Ellen McLean è l'ultimo ruolo interpretato da Claudette Colbert sul grande schermo.
Come vuole la tradizione del melò la fotografia gioca un ruolo importante e simbolico, il colore dominante è il marrone simbolo della terra e del tabacco, a cui si oppone il blu quasi imperiale dei ricchi piantatori, è il colore di Alison e dopo essere stato baciato da lei, Parrish va al lavoro con un giubbotto azzurro quasi a significare che ormai appartiene alla viziata ragazza; il rosso è il colore della ribellione e nella seconda parte del film quando il ragazzo sfida apertamente il monopolio terriero del patrigno indossa sempre un maglione o un giubbotto rosso.
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