En cas de malheur
Francia 1958
con Jean Gabin, Brigitte Bardot, Franco Interlenghi, Edwige Feuillère
regia di Claude Autant-Lara
Dopo aver tentato una rapina in gioielleria, Yvette Maudet si rivolge a un avvocato di grido e gli si offre perché la difenda. L'avvocato Gobillot rifiuta le avances della ragazza ma quando vince il processo inizia una relazione con lei, pur sapendo che Yvette è molto disinibita fino a quando s'innamora di Bernard, un operaio studente che non vuole che Gobillot la mantenga e finisce per ucciderla.
Produzione italo-francese tratta dal romanzo di Georges Simenon, In caso di disgrazia.
La rapina di Yvette si svolge durante una visita di Elisabetta II in Francia, cn tanto di immagini che passano alla tv, facendo della sovrana inglese la regina più cinematografica, visto che le sue nozze erano state lo spunto per Sua altezza si sposa di Stanley Donen.
Il film presentato alla Mostra di Venezia del 1958, dove fu in lizza per il leone d'oro, risultò piuttosto scandaloso per l'epoca: quando Yvette proprone il pagamento “in natura” per l'assistenza legale di Gobillot, la vediamo tirarsi su la gonna fino in vita (nella versione italiana la scena è parzialmente censurata) e c'è un altra scena di nudo di spalle della Brigitte Bardot che esce dal bagno e trova nella camera da letto la segretaria di Gobillot a cui l'avvocato sta dettando una lettera.
Altra caratteristica del film è quella di mettere assieme due star del cinema francese, Jean Gabin e Brigitte Bardot in due ruoli molto consoni al loro personaggio: tanto Gabin è disincantato, tanto la Bardot è sensuale e disinibita.
La trama che pecca di qualche lunghezza, è la classica storia dell'uomo di successo che getta al vento carriera e matrimonio per una ragazza molto più giovane ma Autant-Lara sfugge da certo perbenismo e racconta la vicenda senza false ipocrisie: la moglie di Gobillot, capisce da subito che il marito è attratto da Yvette e, pur soffrendo, lascia il marito libero di vivere la passione che però si trasforma in qualcosa di più serio quando l'avvocato scopre che la ragazza è incinta.
Gobillot accetta tutto da Yvette, anche di mettere a rischio la sua carriera: la fa scagionare usando la falsa testimonianza di un barista connivente e per questo viene messo sotto inchiesta dall'ordine degli avvocati. Sopporta i tradimenti della ragazza perché la vive come un animale selvatico che non può essere domato.
Yvette Maudet (nomen omen: il suo destino infausto è celato nel cognome "maledetto") non è mossa da secondi fini, è profondamente legata da un senso di riconoscenza all'uomo che l'ha salvata dalla prigione e ricambia con l'unico mezzo che conosce, il sesso ma non rinuncia alla propria libertà e dopo diverse avventure s'innamora di Bertrand Mazetti (Franco Interlenghi), operaio e studente di medicina, geloso del fatto che Yvette si faccia mantenere da Gobillot. Impaurita la ragazza si nasconde da lui ma poi non sa resistere e lo va a trovare per un ultimo appuntamento che le sarà fatale.
Un risvolto attualissimo che oggi conosciamo bene con il nome di femminicidio.
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