Eddie Mannix è a capo della casa di produzione cinematografica Capitol di cui è anche il fixer: si deve occupare cioè di mantenere limpida l'immagine degli attori sotto contatto, risolvendo problemi di foto sexy o gravidanze fuori dl matrimonio. Un giorno però capita una grana davvero grossa: Baird Whitlock, la star di punta della Capitol, impegnato a girare un kolossal biblico, viene rapito e dai comunisti!
Ave, Cesare! sarà forse poco più di un divertissement metacinematografico ma per chi è appassionato di storia del cinema la perfetta ricostruzione della Hollywood anni '50 è estremamente godibile.
Il periodo è ben contestualizzato: i primi anni '50, cioè l'inizio del declino della grande Hollywood che continua a macinare la sua produzione e l'attenzione dei Fratelli Coen è soprattutto per le produzioni di genere, dai western canterini, ai film acquatici con Esther Williams, dai musical con Gene Kelly, ai kolossal che ruotano attorno alla figura di Cristo che pure rimane una semplice comparsa, filone molto diffuso negli anni '50 con titoli che vanno da La Tunica a Ben Hur. Le commedie brillanti dirette dai registi di provenienza mitteleuropea di cui da un ottima caratterizzazione Ralph Fiennes, e le regine del gossip Luella Parson e Hedda Hopper qui interpretate dalle due gemelle rivali Thora e Thessaly Thacker, impersonate da una raffinatissima Tilda Swinton.
Non manca il riferimento al maccartismo visto dall'angolazione opposta: la banda di sceneggiatori sovversivi asserviti al divo del musical Burt Gurney che se ne andrà in Russia prelevato da un sottomarino sovietico in una scena surreale. Le motivazioni dei rapitori sono decisamente valide tanto che il divo beone rapito finirà per lasciarsi affascinare.
Sono tutti un po' svitati a Hollywood ma come al solito nei film dei Coen è l'uomo comune che manda avanti la baracca, in questo caso la fabbrica del sogno americano ecco che allora il cowboy canterino che non ha nessun talento per la recitazione è l'unico a rivelarsi utile per Mannix, “l'uomo qualunque” dietro la Capitol: Mannix è un uomo estremamente concreto, religiosissimo e votato alla famiglia, con un'offerta di lavoro molto remunerativa che lui rifiuta per continuare a gestire i problemi assurdi della major che pure gli portano via tutto il tempo da dedicare alla famiglia, forse con la convinzione che il cinema è l'unica forma d'arte profondamente americana.
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