Usa 1970 Warner Bros
con Kirk Douglas, Henry Fonda, Burgess Meredith
regia di Joseph L. Mankiewicz
Dopo un furto da cinquecentomila dollari, che ha nascosto in una tana di serpenti a sonagli, Paris Pitman viene imprigionato in una galera in mezzo al deserto. Il direttore del carcere lo prende di mira perché vorrebbe una fetta del bottino ma muore durante una rivolta e a dirigere la prigione arriva Woodward W. Lopeman, ex sceriffo incorruttibile e dalle idee progressiste che coinvolge Pitman nella nuova gestione del carcere ma il galeotto pensa solo ad evadere e recuperare il suo tesoro..
Pur non rispettando la trama, visto che i serpenti in questione sono crotali e non cobra, credo che Uomini e cobra suoni meglio di “uomini e crotali” o “uomini e serpenti a sonagli”. Penso anche che il titolo italiano non faccia tanto riferimento agli animali in questione ma sia più una distinzione filosofica anche se il finale, per restare in tema animale, dimostra cinicamente come l'uomo sia homo homini lupus.
Il film lascia spiazzati perché il registro iniziale vira sul comico: siamo nel periodo di maggior crisi del sistema delle mayor e si può pensare che la pellicola abbia intenti parodistici sul genere western ma nel corso del film scopriremo che l'apparente bonomia rivela un cinismo spietato.
Per tre quarti del film si parteggia per Pitman, del resto è stato catturato in un bordello, perché il notabile derubato si consolava della rapina subita praticando il voyeurismo assieme al giudice e sbirciando proprio la stanza dove Pitman si stava dando alla pazza gioia. In galera Pitman sembra unire attorno a sé i suoi compagni di cella per formare la banda con cui fuggire: si preoccupa che il giovane Coy Cavendish non subisca le indesiderate attenzioni sessuali di una guardia e cerca di proteggerlo dal pensiero dell'imminente impiccagione. E' piuttosto urtante quindi scoprire che tutte le attenzioni rivolte al gruppo sono false e che Pitman non esita a sacrificare i compagni per garantirsi la fuga. A punirlo giustamente penserà un serpente, dato che verrà morso dopo aver recuperato la refurtiva che finisce nelle mani di Lopeman; il mite sceriffo si rivela esser stato a sua volta solo un finto ingenuo fuggendo con i soldi oltre il confine messicano.
Uomini e cobra è dunque un acido pamphlet sull'avidità e sulla falsità umana anticipata dal primo incontro tra Pitman e Lopeman nella cella d'isolamento dove il detenuto era incarcerato: in un atmosfera mefistofelica Pitman getta la maschera (i finti occhialini da miope che Kirk Douglas indossa quasi sempre) e tenta lo sceriffo con l'offerta di spartire la refurtiva: la risata di Fonda è quindi ancora più furba di quella del suo tentatore.
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