Dopo I tesori del Principe il Forte di Bard torna ad esporre le collezioni del Liechtenstein concentrandosi sulla Golden Age della pittura fiamminga, in particolare olandese.
Il nucleo principale della mostra è fornito dalla Collezione Hohenbuchau, integrate da 16 opere di grande valore della Collezioni del Liechtenstein per arrivare a un'esposizione di 114 quadri.
Il periodo d'oro dell'arte fiamminga va dalla fine del XVI secolo all'inizio del XVIII, ha forti legami con l'arte italiana, in particolare con il manierismo e soprattutto il caravaggismo (la nota scuola dei Caravaggisti di Utrecht) ma la pittura fiamminga si caratterizza per il suo estremo naturalismo, un gusto che resta gotico nell'accuratezza del fogliame, l'attenzione per la natura va dal barocco bucolico di Adamo ed Eva in Paradiso a scene di caccia molto cruente.
Tra le prime a svincolarsi dalle commissioni religiose e nobiliari, l'arte del seicento fiammingo/olandese, sviluppa, accanto ai ritratti (stupefacenti nell'abilità di dipingere il nero sul nero) e ai soggetti sacri, una serie di temi rivolti alla ricca borghesia che partono dai paesaggi quieti come Il paesaggio sul fiume di Jan van Goyen o marine agitate come Estuario con navi olandesi e vento forte al largo di un molo di Peter Van Der Croos, per arrivare alle nature morte, siano esse di tipo floreale o relative alle cacciagioni: accanto ai banchetti di Frans Snyder segnalo anche Il Gatto appostato di David De Coninck.
Le nature morte diventano occasioni per mirabili giochi di riflessi come dimostra Joris Van Son; la sensualità e l'amore per il vino sono altri temi fondamentali presenti anche nelle due opere di Gerard Dou e La cantina è davvero un capolavoro.
Se Jan Mandyn riprende la lezione di Hieronymus Bosch ne Le tentazioni di Sant'Antonio, l'afflato naturalistico e il gusto barocco per l'illuminazione e i temi poco ortodossi sfociano nei tre quadri di Otto Marseus van Schrieck, vera scoperta della mostra, un pittore dedito a dipingere inquietanti sottoboschi abitati da serpenti e altre viscide creature.
Valle d'Aosta
5 dicembre 2015 - 2 giugno 2016
Commenti