GB 1993
con Anthony Hopkins, Emma Thompson, James Fox, Christopher Reeve
regia di James Ivory
Quando riceve una lettera da Miss Kenton, ex governante a Darlington Hall, il maggiordomo Stevens spera di riaverla nuovamente nell'organico di servizio della proprietà che è passata da Lord Darlington, che prima dell'entrata in guerra aveva avuto simpatie filonaziste, a un senatore americano. L'uomo prende alcuni giorni di permesso per andare a trovare Miss Kenton e ripensa al passato, speranzoso di poter far rivivere il sentimento allora negato per la donna..
I film di James Ivory sono notoriamente caratterizzati da una perfezione formale che spesso trascende il significato dell'opera (il cosiddetto calligrafismo) ma questa volta la scelta stilistica rispecchia fedelmente la natura del protagonista: la domanda da porsi è se il regista compia più o meno coscientemente questa scelta, visto che il calligrafismo è la sua cifra caratteristica.
Mr. Stevens dedica tutto sé stesso al perfetto funzionamento della residenza di cui è maggiordomo, piegandosi a sacrifici forse neppure richiesti dal compito che è la sua sola ragione di vita: eccolo quindi non abbandonare l'importante cena a chiusura di un summit politico pur sapendo che il padre è in agonia nelle stanze della servitù.
A questo suo totale asservimento al ruolo, cerca di opporsi la grintosa governante con cui sono subito scintille che nascondono un sentimento che il maggiordomo non ha avrà mai il coraggio di rivelare, abituato a trattenere le proprie emozioni e non giudicare l'operato del lord che serve.
Il lord in questione si lascia tentare dalle lusinghe naziste arrivando anche a cacciare due ragazze a servizio perché ebree. Ben presto Lord Darlington capirà il suo errore ma la fama di traditore lo perseguiterà anche dopo la guerra.
Quel che resta del giorno è un film profondamente malinconico, persino triste perché tutti i protagonisti fanno scelte sbagliate, anche il matrimonio di Sarah non è felice, nato da una ripicca verso Mr.Stevens ma anche dopo oltre vent'anni, la donna non può tornare indietro perché presa dai suoi doveri famigliari: la figlia sta per avere un bambino e a lei tocca il compito di aiutarla.
Il dovere scandisce le esistenze dei protagonisti incarnato soprattutto dal protagonista, un Anthony Hopskin al solito strepitoso nel rappresentare un uomo talmente piegato al senso del dovere da rinunciare ai propri sentimenti e alle proprie idee, l'errore più grande da compiere nella vita.
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