Ostia 1995: le vicende di Vittorio e Cesare, amici fraterni cresciuti nella noia e nella disperazione dell'hinterland romano tra sballo e i soldi facili dello spaccio e dei furti e i tentativi più o meno riusciti di mettere la testa a posto.
Opera postuma di Claudio Caligari, Non essere cattivo è il film che l'Italia aveva proposto alla selezione degli Oscar 2016 per il film straniero e come è risaputo la pellicola non è riuscita a entrare nella cinquina. Un vero peccato perché il film ha la capacità di attaccarsi allo spettatore e farsi ricordare, con la stessa foga di vita che troviamo nei suoi protagonisti, per altro interpretati magistralmente: Alessandro Borghi, Vittorio, è tra i protagonisti di Suburra dove interpreta Numero 8, il killer ostiense che da inizio a tutta la faida.
Se si muovono spesso critiche a film o serie come Romanzo Criminale, Gomorra perché rendono epica la vita dei malavitosi,va riconosciuto a Non essere cattivo il merito di raccontare con un afflato pasolinano le storie della più bassa manovalanza della malavita organizzata e anche del lavoro onesto, perché per certe vite ai margini non c'è speranza come dimostra il finale aperto sul sorriso del neonato figlio di Cesare quando ti sovviene che quel bimbo avrà vent'anni del 2015, durante la peggior crisi economica del dopoguerra.
Commenti