Anna, finalmente assunta a tempo indeterminato in una casa di produzione televisiva, sembra dimenticare nelle attenzioni che le riserva il divo di una soap opera, i problemi famigliari: le esigenze dei genitori sempre più anziani, gli scontri con i figli adolescenti, di cui uno sordomuto e soprattutto il pessimo rapporto col marito che negli anni si è trasformato in uno strozzino della camorra, ma un giorno Anna sarà costretta a prendere coscienza della realtà che la circonda e smettere di far finta di nulla..
Quello che davvero intriga in Per amor vostro, è lo stile di regia: fondamentalmente è un film in bianco e nero dove l'assenza di colore sta a sottolineare il grigiore di una normalità a cui ci si è rassegnati, sprazzi di colore e inserti a cartoni animati stanno a significare i moti dell'anima, i sogni e i desideri di Anna, la protagonista del film da cui la macchina da presa non si distacca mai, cercando di cogliere tutti gli aspetti della sua vita. Valeria Golino, memorabile come ai tempi di Respiro di Crialese, sorregge tutto il film e ha meritato ampiamente la Coppa Volpi assegnatale all'ultima Mostra di Venezia.
Oltre alla tecnica, il film si distingue anche per l'uso della colonna sonora: la pellicola è divisa in tre segmenti che sono introdotte da tre ballate che ampliano la vicenda, come da tradizione dei cantastorie e anche come nel coro greco, funzione che viene ripresa in maniera più puntuale dai passeggeri dell'autobus su cui più volte si ritrova Anna, sottolineando i suoi pensieri, le ansie, le paure. Le ballate degli Epsilon Indi sono in dialetto napoletano stretto, come gran parte del film e il miscuglio linguistico è un tratto fondamentale della pellicola, recitata in italiano, napoletano e nella lingua dei segni.
L'opera racconta della presa di coscienza di una donna, del suo coraggio di ritrovare la forza e la libertà che le erano stati strappati da bambina ma si tratta anche di un film di denuncia; Napoli è molto presente in Per Amor Vostro non solo per il riferimento camorristico, ma soprattutto per la dimensione tradizionale (memorabile la scena di Anna con la madre al cimitero delle Fontanelle), la denuncia che il film compie esula dal contesto napoletano e si allarga a tutta Italia, da sempre paese ignavo (Ignavia è stato un titolo preso in considerazione per il film) da sempre disposto a far finta di non vedere, a pagare lo scotto minore in nome di un bene comune ristretto all'ambito famigliare: l'Italia dove tutto si fa "per amor vostro".
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