Nel 1982 in una capsula della Nasa lanciata nello spazio per entrare in contatto con gli extraterrestri, vengono inviate anche le finali di una gara nazionale di videogiochi, trentatrè anni dopo una civiltà aliena risponde al messaggio che ha completamente frainteso: crede che la VHS dei videogiochi sia un ultimatum di guerra e risponde aggredendo la Terra con la riproduzione letale dei più celebri videogiochi e solo le vecchie glorie dell'Arcade potranno salvare il pianeta.
Prendendo spunto da un corto francese del 2010 Adam Sandler produce ed interpreta questa divertente commedia di pura evasione dal sapore fortemente nostalgico. Personalmente non amo Sandler ma lo spunto della trama mi sembrava interessante e la presenza di Peter Dinklage un buon incentivo per vedere la pellicola che non mi ha per nulla deluso. Per inciso oltre alla presenza del Folletto Tyrion Lannister, Il trono di Spade mette in campo un altro attore: Sean Bean, Eddard Stark nel ruolo del comandante delle forze speciali inglesi.
Come già detto Pixels è una commedia leggera con poche pretese se non quelle di far divertire, cosa in cui riesce piuttosto bene: sono gustose anche le schermaglie amorose tra il nerd fallito Sam Brenner e l'ufficiale Violet Van Patten.
Molto pepata è la scena in cui il Presidente degli Stati Uniti (amico d'infanzia di Brenner) dimostra di non saper leggere durante una visita a una scolaresca ricostruendo molto fedelmente l'attività in cui era impegnato il presidente Bush durante l'attacco dell'11 settembre.
Ottima la ricostruzione dei primi anni '80: non casuale la scelta dell'anno, il 1982 di E.T. e di Tron (nel finale i protagonisti “entrano” a loro volta nel videogioco) mentre l'imprescindibile Star Wars viene citato al contrario: Tohru Iwatani (che interpreta se stesso) cerca di stabilire un contatto con Pac-Man ricordandogli di essere suo padre ma per tutta risposta la palla gialla gli divora una mano rovesciando il rapporto Luke Skywalker / Darth Fener sulla celebre battuta.
Forse il limite più grande del film è proprio quello di lavorare su elementi così caratteristici di un dato periodo storico: se i quaranta/cinquantenni trovano esilarante il modo di comunicare scelto dagli alieni, utilizzando spezzoni di personaggi e telefilm in voga in quel periodo dalla Madonna di Like a Vergin a Fantasilandia, le generazioni più giovani probabilmente faticano a riconoscere e ad identificarsi con un mood anni '80 così dettagliato.
Commenti