Horror of Dracula
GB 1958 Hammer Film
con Peter Cushing, Christopher Lee, Michael Gough
regia di Terence Fisher
Jonathan Arker si fa assumere dal Conte Dracula come bibliotecario ma le sue reali intenzioni sono quelle di uccidere il conte e porre fine alla maledizione vampirica. Dopo esser stato morso e destinato a diventare un non morto, Arker riesce ad uccidere la sposa di Dracula ma il conte gli sfugge e per vendicarsi trasforma Lucy, la fidanzata di Jonathan, nella sua nuova sposa. Nel frattempo Van Helsing, impensierito dalla mancanza di notizie di Arker si reca presso il castello di Dracula e trova il diario dell'amico ma il suo ritorno a casa non è abbastanza rapido per salvare Lucy, riuscirà però a salvare Mina Holmwood, la moglie del fratello di Lucy, anche lei caduta vittima delle attenzioni di Dracula che verrà definitivamente vinto, bruciato dalla luce del sole.
Dracula il vampiro è il primo dei sei film della Hammer in cui Christopher Lee veste il panni di Dracula. La pellicola è anche interessante per capire come la casa cinematografica britannica e Terence Fisher in particolare, procedano per rielaborare i classici dell'orrore già portati sullo schermo dalla Warner negli anni '30. Si tratta di un lavoro di asciugatura della trama: i protagonisti restano gli stessi (e con lo stesso destino) del romanzo di Bram Stoker ma vengono sparigliati i rapporti: nel testo originale Mina è la fidanzata di Arker che è un incauto ospite di Dracula di cui il conte si serve per organizzare il suo trasloco a Londra. Il destino di Lucy e Mina però resta lo stesso: la prima finisce vittima del vampiro mentre la seconda viene, ancora una volta, salvata in extremis.
Nella versione del 1958 l'ambientazione è tutta nell'Europa centrale: la nazione di Dracula e quella dei suoi nemici sono confinanti e alle scene alla frontiera viene riservato un tocco comico per alleggerire la tensione. Anche l'azione si riduce fondamentalmente allo scontro tra Dracula e Van Helsing che diventano due archetipi dell'Inghilterra vittoriana: il dottor Van Helsing è un freddo razionalista dedito alla scienza e certi suoi marchingegni anticipano lo stile steam punk mentre il conte Dracula è passionale e decadente come dimostra l'arredamento kitsch del suo castello senza neppure una ragnatela ma ricco di orpelli architettonici. Se già il Dracula di Tod Browning sapeva essere seducente a differenza dell'orrido Nosferatu di F.W. Murnau, il vampiro di Christopher Lee esaspera i toni sensuali che diventeranno basilari nei vari sequel: da subito entra in scena la procace compagna del Conte ma la scena più interessante è quella in cui Lucy aspetta l'arrivo di Dracula, che ricalca i preparativi di una notte d'amore. Anche Mina, perfetto esempio di composta lady vittoriana, dopo il primo incontro con Dracula perde la modestia del volto per lanciare sguardi ricchi di malizia e sottintesi.
L'uso del colore permette di sottolineare il rapporto fondamentale del vampirismo con il sangue, non per nulla la scena più celebre è quella in cui Dracula mostra i denti sporchi del sangue appena bevuto e, per inciso, i lunghi canini retrattili compaiono per la prima volta in questa pellicola, ennesima dimostrazione di quanto l'opera sia seminale per la figura del vampiro che abbiamo conosciuto in film e serie tv: Buffy l'ammazzavampiri, ad esempio, deve certamente molto a Dracula il vampiro.
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